Pinetta Teodori. L'ho conosciuta, assieme al marito Francesaco, quando di radicali sparsi per l'Italia ce ne erano solo due o tre ed Ascoli era una città dove invece i radicali c'erano. Non so quante volte sono andato ad Ascoli invitato da Pinetta e Francesco, per dibattiti, conferenze, ecc., negli anni '60. Si viaggiava in corriera per circa sei ore, e alle gole di Antrodoco mancavano solo i lupi. Una volta tornai da Ascoli partendo alle 11 di notte e arrivai alle sette a castro Pretorio. Inutile parlare della generosità di Pinetta, della sua affettuosa vicinanza, della sua solidarietà, per anni. Vicino ad Ascoli, incontrammo anche Gino Del Gatto, medico, uno dei primi radicali "aggregati" al gruppetto romano. Anche lui, con la moglie, generosissimi ad ospitare noi arrivati da Roma.Pinetta ha fatto parte degli organi direttivi, ma non ricorderei in quali anni. Certo, ha avviato la campagna divorzista, e forse quella sull'aborto. L'ho perduta di vista politicamente, ma ho conservato per lei un profondo affetto.