A Bandinelli: a parte il P.R., mi riferivo alla programmazione economica, che fu cavallo di battaglia del PRI e del PSI, con diverse angolazioni, alla politica dei Redditi e alle polemiche a Sinistra di Ugo LaMalfa, nonchè alla sua insistenza sul pareggio del bilancio dello Stato quando il concetto prevalente era di lasciar crescere la spesa pubblica perchè gli investimenti produttivi l'avrebbero riassorbita; all'abrogazione delle Province, al Super Ministero per l'Economia, a quella della Continuità legislativa. Siamo tra gli anni '60 e '70: Reale, poi firmatario di ben altre leggi, nel '67 lavorava alla riforma dei Codici. Tutto questo non si è tradotto in realtà solo perchè erano degli incapaci? Mi pare vero solo in parte.
Quanto a Giorgio La Malfa, Spadolini, Craxi ecc., appartengono alla fase di stanchezza e sfibramento dei loro partiti, di perdita propulsiva di quelle idee di fronte alla realtà dei numeri e grazie all'illusione che col sistema proporzionale prima o poi le idee avrebbero potuto vincere in termini elettorali, come è più facile che accada in ogni vera democrazia.