ad esempio in presenza della forte immigrazione di persone di cultura e religione diverse dalla cultura e religione attualmente maggioritarie.Il problema è stato presentato per evidenziare la necessità di un dibattito approfondito sul tema istituzionale; però all'interno di questa conferenza la necessità della modifica della Costituzione non ha ( o non avrebbe) bisogno di sottolineature: chi vuole il presidenzialismo e il federalismo non può credere che possano essere scritti in bella grafia da Babbo Natale sulla Costituzione, quindi se il dibattito su < come impostare correttamente la discussione sulle modifiche costituzionali, indipendendemente dalla configurazione finale che vogliamo che abbia questa costituzione?> non decolla il motivo deve essere un altro.
Io faccio tre ipotesi: 1) si è convinti che non sia necessario trovare una strada particolare per le riforme istituzionali, l'art. 138 basta e avanza; 2) si è convinti che i tempi delle riforme istituzionali saranno maturi solo dopo i referendum; 3) lo strumento telematico, o meglio quanto Agorà ci mette oggi a disposizione, va bene per gli appelli, per le comunicazioni, per le risse, ecc., ma non va bene per i dibattiti. Queste ipotesi meritano un approfondimento.
Quanto alla proposta, Riccardo, debbo dire che non mi è chiaro cosa intendi dicendo ; se non parli di un club Pannella, cui non credo che Ragusa vorrebbe iscriversi, a cosa pensi? Ma se pensi a un club Pannella, rivolgendoti soprattutto ai membri della lista dei quaranta, come pensi di *costringerli* al dibattito?Gianfranco Falasca