Grazie al gentile Rovasio. Una domanda ai presenti: non sarebbe opportuno cominciare a raccogliere/monitorare le posizioni dei singoli gruppi parlamentari sui referendum ? Una delle peggiori forme di disinformazione sui referendum passati consisteva proprio nella cura meticolosa con la quale alcuni uomini politici, combattuti fra la indubbia bontà dei referendum e la valutazione costi-benefici in termini di alleanze parlamentari, evitava di dare giudizi precisi, trincerandosi dietro un comodo appello alla libertà dell'opinione dei propri elettori.
Questa tornata referendaria è di grande importanza, perchè più ancora di quella del 90-91 mira a demolire alcuni pilastri del sistema illiberale italiano, e precisamente l'automatismo della trattenuta sindacale, il potere di condizionamento su stampa e tv operato dal duetto RAI-SIPRA.
Per tale ragione, i beneficiari del potere dal dopoguerra ad oggi, cioè i conservatori-illiberali (rappresentati dal cosiddetto centro cattolico e laico) e i progressisti-illiberali (pds e satelliti), faranno muro a tutti i livelli contro questi due referendum in particolare accanendosi su quelli sopra menzionati.
Ora, proprio per stornare questo pericolo, è importante che tutte le forze che (di destra o sinistra che siano) si ispirano a principi liberali o si sentono quantomeno in marcia verso un modello liberale, rafforzino la loro intesa per garantire che il pubblico sia adeguatamente informato.
Una intesa dalla quale tutti avrebbero beneficio: la destra come la sinistra tra le forze liberali.
Sapranno i leader ed gli eletti in Parlamento tra queste forze tendersi la mano, superando diversità sacrosante, ma che difronte al comune interesse dovrebbero passare in secondo piano ?
Sapranno porre una sorta di "moratoria" ai contrasti più netti che li dividono, e che attengono pressochè esclusivamente alla sfera dei costumi morali e sociali