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Conferenza Movimento club Pannella
Salvidio Ascanio - 23 novembre 1994
Ri: RIFLESSIONE: LA "SINISTRA" CONSEGNA L'ITALIA A FINI

I Riformatori dovrebbero, invece, cercare una intesa proprio con Alleanza Nazionale, deponendo quei pochi, residui pregiudizi che impediscono loro di riconoscere che si tratta di una forza politica molto variegata al suo interno, per gran parte rappresentatrice di aspirazioni moderate e sicuramente democratiche e liberali.

Purtroppo, vedo prevalere nelle parole di A.Stango, che reputo -

in difetto di altri pronunciamenti - abbastanza indicative dello stato d'animo dei Riformatori, una enorme diffidenza verso AN, tutta basata sull'assioma secondo il quale, un'attitudine a considerare campo di intervento della legge di stato la sfera della morale privata sia incompatibile con una posizione economica liberista ed una concezione democratica della vita pubblica.

Eppure, tale convivenza è del tutto possibile e legittima, tanto che è propria dei partiti conservatori in USA e in GB. Partiti che ormai si distinguono da quelli "progressisti" dei loro rispettivi paesi proprio e soprattutto per la diversa concezione del rapporto legge-morale privata.

Ora, io inviterei i Riformatori a fare un ragionamento diverso da quello proposto da A.Stango. Anzichè spingerli a cercare uno spazio in Forza Italia, quasi a voler condizionare questo movimento in funzione anti-Fini, lavorare, invece, seriamente ad una piattaforma comune con An e Forza Italia per quello che è l'obiettivo della riforma politica italiana: cioè la sostituzione a medio-lungo termine dell'asse illiberale "popolari-comunisti" con un asse parallelo e autenticamente liberale formato da "conservatori e progressisti".

L'auspicio che i Riformatori dovrebbero tenere innanzi è quello di ereditare o di "contaminare" l'ala sinistra dell'attuale sistema politico, trasformandolo da illiberale e antidemocratico quale esso è oggi, in liberale e democratico. Per divenire eredi di questa tradizione ed operare questa trasformazione essi hanno altrettanto bisogno della cooperazione della destra liberale odierna (e di AN soprattutto) di quanto quest'ultima necessiti della loro presenza per spezzare un isolamento micidiale.

Mi chiedo, quindi, ancora una volta: le differenze secondarie fra la destra e i Riformatori, cioè quelle afferenti le questioni etico-morali, debbono oggi prevalere nel DIVIDERE ? Oppure non dovrebbero forse prevalere gli interessi comuni, che possono oggi UNIRE le due ali dello schieramento ?

Ricordate tutti questo: oggi Fini ed il suo movimento sono paradossalmente molto più isolati di quanto non fossero tre anni or sono. Fintanto che il MSI rappresentava il 5% di nostalgici e romantici del fascismo, di duri e puri, esclusi da qualunque seria prospettiva di governo, l'isolamento era semplicemente di maniera, una convenzione che si attagliava a pennello tanto al sistema DC-PCI che al MSI stesso, reso ormai una sorta di pattumiera o di valvola di scarico di un regime che di liberale non ha mai avuto nulla. Oggi, invece, con AN alle soglie del 20%, che nutre l'ambizione di costituire un contraltare liberista e pienamente democratico ad una sinistra di analoghi principi, il sistema DC-PCI, caduto in parlamento ma vivo nelle istituzioni, si è chiuso a riccio e conduce una lotta feroce. L'assillo principale degli eredi e rappresentati dell'Italia di Regime, cioè Buttiglione e D'Alema, è

quello di respingere Fini fuori dallo schieramento dei partiti che possono accedere al governo. E non perchè temano le camicie nere e i sabati fascisti, bensì perchè hanno una paura fottuta delle conseguenze per il Regime della vivacità politica e presenza di una forza conservatrice moderna, difficilmente riconducibile a interessi confindustriali, ecclesiali o mafiosi.

Sappiano, quindi, i Riformatori comprendere questo isolamento del movimento di Fini, riconoscerne le vere ragioni e non confonderle più con l'ostracismo da operetta del passato. Sappiano i Riformatori capire che una forza isolata come AN è certamente più matura per una "contaminazione" riformista di quanto non fosse il vecchio MSI. E approfittino di questa situazione, perchè è inutile illudersi di poter fare l'Italia liberale senza AN (e io dico: è altrettanto inutile pensare di poterla fare senza i Riformatori). An e i Riformatori si diano una mano, senza ammucchiarsi e rimanendo distinti. Ma cooperino ad obiettivi comuni: quelli che ci interessano tutti.

--- MMMR v3.50unr

 
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