Bruxelles 23 novembre 1994
COMUNICATO STAMPA
L'ECONOMIA VA A GONFIE VELE. SE L'ITALIA NON SE NE ACCORGE BERLUSCONI FOR EVER. OCCORRE QUINDI FARLO FUORI ACQUISITA LA FINANZIARIA POI FAZIO ABBASSERA' I TASSI DI INTERESSE, LA CONSULTA RAPINERA' LA RIFORMA. E LA CONTRORIFORMA LIBERALE SARA' PRONTA.
"Il progetto politico è chiaro: e lo avevamo da tempo indicato. Il regime, dopo la battuta d'arresto del marzo scorso, ha riordinato le fila e puntualizzato la strategia per il rilancio dello Stato e del regime partitocratico. Per il combinato disposto dell'azione del sindacato, del potere giudiziario, dei partiti di regime, incassata la finanziaria, Berlusconi va eliminato. Chi eredita oggi il potere, eredita una situazione economica senza precedenti, per i suoi indicatori positivi. Non appena il nuovo Governo partitocratico, sindacatocratico, con appoggio esterno del PDS, sarà formato mi sembra probabile che il Governatore della Banca D'Italia riterrà giunto il momento per abbassare i tassi di interesse, la Corte Costituzionale per rapinare ogni Riforma liberale e democratica dello Stato e della economia per via referendaria (essendo superato il pericolo parlamentare con lo scioglimento del Polo della Libertà), e il terzo tempo della prima Repubblica sarà possentemente rilanciato e acquisito. La conservazi
one sistematica di tutti i poteri forti del regime sarà garantita, grazie anche al "passaggio" di Silvio Berlusconi. Ad Alleanza Nazionale ed alla parte di F.I. che non accorrerà sotto le nuove insegne dell'opportunismo, il regime assegnerà storicamente (?) il posto che fu del PCI (ed inizialmente del PSI), con le stesse regole consociative di allora.
Questo è lo schema della contro-riforma antiliberale e continuista che sembra oggi trionfante.
Finchè si è in tempo occorre spiegare al paese che la Riforma democratica e liberale, la conquista del mercato e delle libertà economiche e sociali del cittadino, si giocano oggi bruciando doppio-turnisti, tri-polaristi, sindacatocrati e partitocrati, potenze economico-finanziarie protezioniste, prepotere giudiziario in campo aperto, con i referendum o con delle elezioni.