COMUNICATO STAMPA
Posizione dell'Associazione Universitari Libertari Antiproibizionisti (A.U.L.A.) sull'occupazione della Presidenza della facoltà di Lettere.
Da mercoledì pomeriggio la presidenza della facoltà di lettere è occupata da un esiguo numero di studenti universitari, i quali non solo non rappresentano l'intera collettività studentesca e non sono portatori delle richieste e necessità di questa, ma certamente nemmeno della maggioranza degli iscritti.
Alle assemblee che si sono svolte in Aula 37 (autogestita dagli studenti ...ma non permessa a chi non si riconosce nei collettivi di estrema sinistra), ha infatti partecipato una ridotta minoranza del corpo studentesco, che si è illegittimamente proclamata portavoce e braccio esecutivo dell'intera comunità studentesca. Tale Comitato Centrale, invidioso certamente dei nonni sovietici , dei cugini cinesi e dei fratelli di Cuba (lo dimostra la bandiera affissa nell'atrio) ha deciso l'occupazione della presidenza in quanto..."cos'altro potevano fare?" -come ha dichiarato il Professore Gianni Vattimo. Effettivamente non avendo alcuna controproposta da sottoporre al Consiglio di Amministrazione dell'Università, riguardo al sistema di tassazione, non potendo sottoporre programmi per una maggiore efficienza dei servizi di segreteria, della distribuzione delle lezioni, dell'orario degli appelli, non avendo pertanto alcun tipo di proposta per il miglioramento dei servizi universitari, hanno scelto l'unico modo e l'un
ica via possibile in mancanza di progetti: l'occupazione degli spazi senza metodologia per il loro utilizzo, certamente sulla scia delle altre occupazioni ed autogestioni, Probabilmente i trenta studenti furiosi continueranno ad occupare la presidenza fino allo sciopero generale del 2 dicembre per poi unirsi ai Confederati, cosicché sarà finalmente visibile il Comitato Centrale del Potere Costituito Universitario Sindacale (P.C.U.S.).
Questo tipo di università non funziona ma per migliorarla sono necessarie proposte concrete: miglioramenti dei servizi di segreteria, dell'orario e della distribuzione delle lezioni, dei ricevimenti dei docenti e degli appelli, della responsabilità dei rappresentanti degli studenti e del sistema di tassazione. Tutto questo noi lo proponiamo, mentre invece rimane totalmente escluso dalle proposte (quali?) degli occupanti.
Sull'occupazione come metodo di lotta, deve essere chiaro che è l'ultimo mezzo da utilizzare, non necessariamente ma esclusivamente quando la controparte ripetutamente rifiuta una serie di proposte concrete e legittime, cosa che in questo caso non è stata fatta; ci sono poi altri e più efficaci metodi di lotta, evidentemente il professore Vattimo dichiarando "cos'altro potevano fare?", ha dimenticato il tipo di azione condotta dagli nonviolenti di Ghandi durante la liberazione dal colonialismo inglese.
Torino, 25-11-1994
Per informazioni:
A.U.L.A. c/o Lista Antiproibizionista, Via Santa Teresa 12 tel 57.57.344/463