SULLA MANIFESTAZIONE DEI "COMITATI 27 MARZO".Sulla manifestazione organizzata dai "Comitati 27 marzo" e tenutasi a Torino domenica 27 novembre, il "Movimento dei Club Pannella - Riformatori" ha preso una posizione (v. testo n 614 di questa conferenza) a nostro parere (non vuol essere un "plurale maiestatis": stiamo scrivendo a quattro mani io e Carmelo) troppo timida se non addirittura equivoca.
Cosa vuol dire, infatti, che "si lascia liberi i propri aderenti di decidere eventuali sostegni e partecipazioni"?. Non abbiamo forse criticato aspramente, per anni, i partiti della partitocrazia quando "lasciavano liberi i loro aderenti di votare SI o NO" in occasione di grandi scontri referendari che esigevano una scelta, una decisione chiara?
Ma il problema non è questo, o, meglio, non è solo e soprattutto questo. Quella che vogliamo porre è una questione ad un tempo statutaria (interna) e politica (esterna). Sulla manifestazione di domenica, dunque, il "Movimento dei Club Pannella - Riformatori" ha preso una posizione ("...il Movimento in quanto tale non parteciperà non essendo stato tempestivamente coinvolto sulle modalità e la piattaforma delle manifestazioni"); una posizione diversa, a giudicare almeno da una manchette pubblicata su "La Stampa" di sabato 26 novembre (pagina 37), hanno assunto i "Riformatori" (evidentemente si tratta dei deputati riformatori eletti in Forza Italia).
Sia il "Movimento" sia i "Riformatori", in sostanza, hanno motivato le proprie diverse scelte con le medesime ragioni: la necessità di conquistare al programma di questo governo iniziative di riforma precise, obiettivi politici puntuali (i referendum...), scadenze chiare.
Il "Movimento" ha ritenuto (a quanto possiamo capire dal comunicato ufficiale) che questa manifestazione (per i suoi obiettivi e le sue finalità) fosse priva di questa base politica e quindi non vi ha aderito; i "Riformatori" (posto che esistano come cosa "autonoma") hanno ritenuto che questa base politica della manifestazione fosse chiara ed evidente e vi hanno di conseguenza aderito.
I risultati del combinato disposto della decisione del "Movimento" e di quella dei "Riformatori" sono i seguenti:
- la posizione del "Movimento" non viene quasi menzionata e, quando lo è, risulta oltremodo equivoca;
- si è utilizzata, nelle cronache locali e nazionali l'adesione dei "Riformatori" come segno della sostanziale adesione del "Movimento" (che, invece, sostanzialmente non aveva aderito ad alcunché);
- un abile profittatore politico come Angelo Pezzana (l'ex di turno) ha potuto accreditarsi come rappresentante (ufficiale, nella sostanza) di un movimento politico a cui, crediamo, non è neppure iscritto.
E' il solito casino. I problemi fondamentali sono due:
1) i "Riformatori" sono qualcosa di diverso, di autonomo o di indipendente dal "Movimento dei Club Pannella - Riformatori"?
2) se c'è una diversa posizione fra il "Movimento" ed i "Riformatori", non sarebbe il caso di esplicitarla?
E' vero che le precisazioni ex post suonano sempre come tardive rettifiche, ma non è forse il caso di diffondere un altro comunicato ufficiale del "Movimento" che chiarisca esattamente come stanno le cose?
Gabriele Sorba
Carmelo Palma