Roma, 2 dicembre 1994
REFERENDUM:CALDERISI
Dichiarazione di Peppino Calderisi deputato riformatore e coordinatore dei referendum:
Pensavamo che la Corte Costituzionale fosse composta da 15 giudici. Invece pare che se ne sia aggiunto un sedicesimo: L'Unità. Infatti nell'articolo pubblicato oggi dal giornale fondato da A.Gramsci si dice già quali referendum verrebbero ammessi dalla Corte Costituzionale e quali no, con particolare "cura" per quelli elettorali.
All'Unità, che fa raffronti con i precedenti referendum, vogliamo ricordare che il referendum Segni sul Senato lasciava collegi da 70.000 abitanti e collegi da 700.000 abitanti; regioni con l'uninominale secca senza quota proporzionale (come il Friuli) e regioni con il 45% di quota proporzionale (come la Lombardia). Semplici "inconvenienti", come affermò la Corte Costituzionale, che affidò al Parlamento il compito di porvi rimedio. E come in effetti il Parlamento fece, rivedendo i collegi in ossequio alla volontà popolare.
Piuttosto che arrogarsi il compito di "giudice costituzionale", L'Unità farebbe bene ad approfondire il dibattito sull'evoluzione del nostro sistema politico, a partire dagli articoli di Salvati (il quale a Radio Radicale ha anche precisato di essere a favore del turno unico), e di Bocca, che si sono pronunciati per un sistema bipartitico e contro la resurrezione di una nuova DC, come terzo polo del sistema politico.
Perchè mai dovremmo avere in Italia un sistema con tre poli mentre i paesi civili e "normali" come gli Stati Uniti, la Francia, la Germania ed la Gran Bretagna hanno due soli schieramenti?