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Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Rinascimento - 2 dicembre 1994
PANNELLA: PARZIALE RIVINCITA CONSERVATRI
Roma 2 dicembre 1994

PANNELLA: PARZIALE RIVINCITA CONSERVATRICE E REAZIONARIA DOPO IL VOTO DEL 27/28 MARZO. BERLUSCONI HA DOVUTO SCEGLIERE FRA IL DIMETTERSI ED IL SOTTOMETTERSI PROVVISORIAMENTE. I RIFORMATORI NON VOTERANNO LA FINANZIARIA. CON " FORZA ITALIA " AI REFERENDUM.

" A parziale rivincita del voto del 27/28 Marzo i poteri forti del regime hanno indubbiamente riportato una vittoria coservatrice e reazionaria, ottenendo di prevalere in una prova di forza cercata e imposta contro la riforma delle pensioni ed una finanziaria di risanamento della bancarotta fraudolenta da essi stessi provocata.

Le tardive voci che si sono alzate a difesa del Governo e delle sue scelte e proposte si sono rilevate molto più frutto di una ricerca di alibi che di una vera e leale scelta di campo.

De Benedetti ed Agnelli, perfino - ora ! - la Confindustria, difendono quel che i loro organi di stampa hanno contribuito a colpire a morte con la istintiva ed ideologica campagna di difesa della "pace sociale", foglia di fico, storicamente improponibile, di tutte le campagne e gli interessi conservatori. E con le loro propensioni filo-partitocratiche e sindacatocratiche, il loro schierarsi con lo schieramento post-comunista e post-democristiano, illiberale e corporativista.

Il Presidente Berlusconi ha dovuto prendere atto che il gioco al massacro era portato ferocemente avanti, senza pietà, per il paese, la democrazia, la verità. Di fronte alla forza dell'inganno ed a "liberisti" come quelli della Lega, non aveva altra scelta che dimettersi o sottomettersi provvisoriamente. Probabilmente ha scelto il meno peggio.

Il Movimento dei Riformatori - a questo punto - conferma il suo voto favorevole in Parlamento ogni volta che il Governo porrà la fiducia, fino al 31 Dicembre, come già fatto dagli eletti nella precedente legislatura.

Ma - sic stantibus rebus - non voterà la finanziaria, se risponderà al diktat che ha prevalso all'esterno del Parlamento stesso.

Per il resto, non vi sarà più riforma adeguata delle pensioni nè altro progresso liberale, se non si vincerà il grande confronto referendario di questa primavera.

Occorre, ora, prepararsi non solamente a quello scontro ma al rilancio della rivoluzione democratica e liberale. Ci auguriamo che la prospettiva di una unione fra " Forza Italia " e Riformatori - ieri positivamente evocata dal ministro Previti - possa subito andare in porto."

 
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