segretario nazionale per l'economia dei Club Pannella-Riformatori. 5/12/94
APPELLO ECONOMISTI: RIFORMATORI REPLICANO A MUSSI
Noi Riformatori abbiamo aderito senza riserve all'appello di Modigliani, Sylos Labini, Prodi, Baldassarri e Debenedetti, appello affinchè il "patto miope" tra governo e sindacati, che ha tolto dalla finanziaria l'unico "intervento strutturale e lungimirante", quello sulle pensioni di anzianità, non significhi la rinuncia a prendere provvedimenti immediati sulla questione previdenziale.
Oggi il progressista Mussi risponde ai firmatari dell'appello suddetto che la loro preoccupazione è infondata, dal momento che il suo gruppo ha presentato un "progetto molto innovativo di radicale intervento sul sistema (previdenziale)" e che quindi "i conti tornano".
Mussi sa benissimo che di progetti molto innovativi sulle pensioni ne sono stati presentati moltissimi negli ultimi quindici anni, da Donat-Cattin, De Michelis ed altri. Ed inoltre sa benissimo che con lo stralcio si rinuncia ad un primo elemento certo di riforma strutturale per tornare ai grandi disegni, alle parole, alle promesse.
Tanto più che l'emendamento presentato dal governo a seguito dell'accordo con i sindacati prevede già che se nei prossimi sei mesi (solo sei mesi) il parlamento non approverà la riforma i conti dell'INPS verranno fatti quadrare mediante l'aumento dei contributi previdenziali: proprio quella la misura inizialmente considerata del tutto fuori discussione.
L'appello dei cinque economisti, quindi, è tutt'altro che inutile. Anzi deve suonare da monito, preziosissimo, ancorchè, forse, tardivo.