Sollevo i moderatori da qualsiasi responsabilità, affermando sotto quella esclusiva e mia personale, che BOSSI E' UNO CHE SI CAGA ADDOSSO pensando al liberismo.
Il primo punto del programma di transizione dall'assistenzialismo statalista e sprecone a un sistema equo e libero proposto da Friedman in "Liberi di scegliere" è : 1) abolire immediatamente l'imposta sui ruoli-paga (v. referendum sul sostituto d'imposta)
Al secondo punto Friedman precisa che occorre continuare a pagare ai beneficiari della Sicurezza Sociale le somme dovute per legge, passando però da un sistema pensionistico a "ripartizione" come quello INPS a un sistema a contribuzione, per cui si
acquisiscono diritti proporzionali a quanto si versa.
Sottolinea Friedman, a mio avviso giustamente, che il sistema a ripartizione, per cui chi oggi è pensionato viene pagato con i contributi di chi oggi sta lavorando, fa sì che il valore attuariale delle pensioni percepite oggi è più alto di quello dei
versati a suo tempo. Chi versa oggi paga la differenza! Inoltre nessuno garantisce i lavoratori di oggi che domani percepiranno le pensioni promesse loro SULLA CARTA e solo su questa. E' il dibattito di questi giorni ed è intimamente legato a un diverso
sistema fiscale, per F.: a detrazioni con "imposta negativa" come sussidio non genericamente di disoccupazione ma per i redditi più bassi e con un interessante sistema di incentivi a guadagnare sgravando la collettività da oneri di sussidio (v. ref. Cassa
Integrazione Straordinaria).
Il progetto referendario è davvero una rivoluzione che colpisce sporchi interessi burocratici e sindacali: Ba-Bao-Bossi fa dietro-front, ovviamente.
E' quanto mai importante non solo fare i fax al Corriere della Sera, ma costituire i comitati referendari: l'alternativa a questa rivoluzione è un trentennio di spesa pubblica insostenibile, di iniquità crescenti per i ceti deboli e di autoritarismo.
G.C.