Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mer 30 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Sergio - 10 dicembre 1994
Roma, 10 dicembre 10994

PANNELLA: SI RENDA ALL'ITALIA IL DIRITTO AL REFERENDUM: APPELLO PUBBLICO AL PRESIDENTE SCALFARO.

IL SEGUENTE ARTICOLO DI MARCO PANNELLA SARA' PUBBLICATO DOMANI DAL QUOTIDIANO 'L'OPINIONE' (PREGHIERA DI CITARE LA FONTE, GRAZIE).

"Sette anni fa, relatore il democristiano Casavola, la Corte Costituzionale compì un atto sovversivo e anticostituzionale al servizio del regime corrotto e corruttore, partitocratico e illegale.

A difesa del partito dei giudici, dell'ordine giudiziario, che costituiva nel suo insieme il massimo pilastro della legittimazione del sistema e della difesa della sua natura criminale, la Corte tolse ogni valore al diritto ai referendum e al chiarissimo dettato costituzionale, avocando a sè e ai suoi arzigogoli quel potere del popolo sovrano. Lo fece in particolare in occasione della richiesta, suffragata da ottocentomila firme autenticate, di mutare il sistema elettorale del CSM in senso maggioritario uninominale, di stampo anglosassone.

La campagna di stampa che oggi viene scatenata, in particolare dai direttori de 'Il Messaggero' (che con quello di TMC rappresenta il contributo politico che la Montedison di Guido Rossi dà allo scontro in atto in Italia per la rivincita del 27 marzo), di 'Il Corriere della Sera', dal Segretario politico Orlando di 'La Voce', contro la "truffa" referendaria, usando da perfetti ventriloqui la voce chiamata Mario Segni, è tutta volta a legittimare a priori le serrate decisioni reazionarie, golpiste, partitocratiche del massimo organo del regime di Tangentopoli: la Corte di Casavola e compagni.

Il Presidente della Repubblica Scalfaro conosce benissimo questa situazione. Egli ha legittimamente scelto di esercitare in pieno, quotidianamente, la sua funzione con l'esercizio della facoltà diarchica riconosciuta, creata, dal Parlamento partitocratico in occasione delle denunce per alto tradimento contro il Presidente Cossiga. In tal modo il Presidente Scalfaro non è più "solamente" custode e garante della Costituzione e dei diritti e doveri costituzionali che può esprimersi attraverso messaggi al Parlamento, ma è divenuto sollecitatore e attivatore degli "altri" poteri dello Stato (l'esecutivo, il legislativo, il giudiziario) nella difesa e della promozione di attività politiche coerenti non solamente con la lettera della legge fondamentale, ma con "valori" di rilevanza costituzionale diretta e indiretta.

Noi chiediamo quindi, formalmente e pubblicamente, con tutto il rispetto, la enorme fiducia, che notoriamente gli portiamo, al Presidente della Repubblica di fare quanto oggi gli appartiene anche su questo fronte, perchè sia reso all'Italia ed al popolo sovrano quel diritto fondamentale che il regime partitocratico, ladro e rapinatore (ancor più di verità, di legalità che di

danaro) gli ha sequestrato: il diritto al referendum, tranne di casi che esplicitamente e puntualmente la Costituzione gli sottrae.

Il Presidente della Repubblica ricorda certamente le motivazioni per le quali nel 1983 chiedemmo il boicottaggio delle elezioni, denunciandone la falsità, la antidemocraticità, il perenne e grave attentato ai diritti civili e politici dei cittadini che inveravano; e come coerentemente non partecipammo ai momenti deliberativi e legislativi del Parlamento per l'intera legislatura. Egli ricorderà, anche, certamente, la mia protesta e le mie dimissioni, alla Camera, contro la firma, da parte del Presidente della Repubblica del tempo, della legge Vassalli che annullava i risultati del referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, che il popolo aveva statuito dover esser estesa e che fu invece con quella legge che non a caso porta il nome di un giudice costituzionale di oggi abolito, come sostenemmo e come i fatti - da allora - hanno inequivocabilmente documentato.

Ebbene, oggi si tratta di rendere o di togliere definitivamente al popolo italiano i suoi diritti costituzionali, di fare della Costituzione la legge fondamentale, materialmente e spiritualmente viva e operante. Si tratta di togliere a chi l'ha sequestrato con una cultura emergenziale e antidemocratica del diritto costituzionale la sovranità legislativa non solamente elettorale ma anche referendaria.

La Corte Costituzionale si riunirà a partire dal 9 Gennaio per prendere le sue decisioni. Ai Comitati referendari, 19 se non vado errato, ed ai politici che li hanno promossi, è stato fin qui negato ogni altro diritto se non quello di essere soggetti passivi della disinformazione antireferendaria che i mass-media, in immensa prevalenza, in convergenza con tutti i poteri forti del regime, hanno attuato e stanno attuando, ai danni del popolo italiano.

Fra tre settimane, dunque, il diritto o il delitto sarà fatto compiuto. Noi non possiamo più, in questa situaizone, ulteriormente attendere ed esercitare i nostri diritti-doveri di militanti democratici e liberali della nonvioilenza, della vita del dirtitto per il diritto alla vita. Con il Governo italiano, cui va il nostro fervido riconoscimento, siamo stati attori della splendida, anche se per ora perdente, battaglia condotta in questa direzione all'Assemblea delle Nazioni Unite. Contro la strage di legalità e di diritto nel nostro paese, se dovessimo riscontrare che non v'è più null'altro da fare, se dovessimo legittimamente temere il protrarsi di una giurisprudenza anticostituzionale e antidemocratica, torneremo a dare vita e corpo alla legge ed al diritto".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail