Strasburgo 15 Dicembre 1994
" Mi auguro che i senatori della maggioranza, in particolare quelli eletti come riformatori o che alle nostre posizioni intendono richiamarsi, non votino la finanziaria al Senato, a meno e nei casi in cui il Governo ritenga di dover porre la questione di fiducia.
E' stato imposto al Parlamento, dopo che il Governo aveva dovuto inchinarsi alla selvaggia campagna di menzogna e di inganno scatenarsi dal fronte economico, sociale, politico che fu sconfitto il 27/28 Marzo, il diktata pseudo-sindacale. Ma e' stato imposto al Paese - da parte dello stesso e della Lega - una tale valanga destabilizzatrice, anche dopo l'accordo, che alla collettività è costato finora oltre 50.000 miliardi di perdite finanziarie. Sicchè l'essenziale dovrà essere perseguito con manovre aggiuntive, sulle quali peseremo gli stessi handicap, ricatti e diktat.
Noi riformatori abbiamo inutilmente tentato di suscitare una disobbedienza costruttiva a favore della riforma liberale e liberista, a favore del mercato, sia nella maggioranza sia nell'opposizione.
Abbiamo dichiarato di accettare e di sostenere le proposte di Nino Andreatta: il PPI ha fatto in modo che esse non giungessero al Parlamento, se non, letteralmente, a chiacchiere. Abbiamo provocato una ampia adesione all'appello di Franco Modigliani e di Sylos Labini che avrebbe potuto benissimo tradursi in un ordine del giorno al Senato. L'appello è scomparso e le adesioni sono state sequestrate da coloro cui sono giunte.
Avevamo lucidamente previsto che il Paese avrebbe potuto avere bisogno di una grande prova d'appello democratico e popolare; un anno dopo l'inizio dell'attuale legislatura. Per questo abbiamo promosso, prescelto organizzato i tredici referendum. Dal mondo "progressista" - anche qui - viene il nulla, la pavidità politica di tanti, il prevalere delle grandi manovre partitocratiche, con al suo centro l'impresentabile riferimento a Umberto Bossi ed alla DC.
L'unica conseguenza visibile è l'ostracismo, del quale la prestigiosa " Stampa " di Torino è - con " Repubblica "Manifesto" - esemplare incarnazione. L'intolleranza in nome della tolleranza è la sua bandiera, ma, purtroppo, anche la sola forza della quale è armata la conservazione di destra, di centro, di sinistra, di comunisti. di laici, di trasformisti, di ogni potere reale della nostra società.
Berlusconi sbaglia a tollerare il ricatto insito in questa posizione: tu, lasciati intascare la finanziaria o ti accuseremo di distruggere l'economia del paese. Ma, anche, preparati ad andar vie per il cobinato disposto della BOrsa e del partito dei giudici."
Non si dà la finanziaria in mano ai bancarottieri, agli intolleranti, agli sfascisti. Si vada all'esercizio provvisorio e ci si prepari a conquistare il diritto ai referendum. Poi loro signori potranno scegliere: o una rinnovata sconfitta elettorale, e il loro definitivo pensionamento nel quadro della Riforma referendaria e liberale."