che i vertici del movimento non siano contrari ad una discussione sul tema, oltre che la loro generale impostazione liberale, lo dimostra l'interesse che Peppino Calderisi ha mostrato per una mia domanda in merito durante una delle serate al Notegen.Evitiamo dunque questa bieca dietrologia e diciamo che questo discorso sulle riforma delle istituzioni non è un discorso facile nè da impostare nè da sviluppare.
Non ho ancora capito perchè la mia posizione sia stata interpretata come fortemente critica: sostenevo allora, e continuo a farlo, che credo sia formalmente corretto decidere quali riforme fare e poi attivare l'art. 138 della Costituzione che prevede i modi e i tempi per la sua propria revisione. E prevede anche il rinvio referendario ai cittadini che io proponevo di enfatizzare rendendolo obbligatorio.
Questo per evitare Assemblee Costituenti, non si capisce se a latere o no del Parlamento, che non sono costituzionalmente previste. Credo però che ora sia importante individuare COSA cambiare, perchè un COME è già previsto.
Per dibattere questo cosa vediamo se riusciamo a impostare una nuova conferenza, visto che in questa ci sono già molti altri argomenti di dibattito, ma sono sicura che nè Rita nè alcun altro dei vertici ci abbia mai ostacolato nella discussione.
Rita l'ha anche detto in un suo intervento di pochi giorni fa che non può seguire questa discussione presa com'è da mille altri impegni. Insomma credo sia inutile polemizzare e invece utile parlare. Per esempio per attuare il FEDERALISMO, quali articoli della Costituzione dovrebbero essere modificati?