Non sono la persona piu' adatta per ripendere il discorso, perchè sono uno degli ultimi arrivati, sia nei club sia nell'area cosiddetta radicale o pannelliana.
Pero' vorrei offrire alcuni semplici spunti di riflessione, dato che il problema sollevato non e' peregrino, anzi.
Le maggiori perplessita' le ho provate quando mi sono trovato a condividere alcuni articoli di Marcello Veneziani su Il Giornale, mentre non potevo condividere certe tesi dello stesso giornalista apparse su Italia settimanale, in particolare a proposito del cosiddetto partito del P
Piano piano, pero', certi temi di fondo vengono fuori, e, ad un certo punto, mi sono trovato ad essere piu' in sintonia con questo centro-destra che con questo centro-sinistra; dico su temi generali di riforma dello stato.
Certo non posso essere d'accordo su certe posizioni di Gasparri, ne' potrei accettare passivamente una messa in discussione della legge 194, pero', riflettendo, mi sembra che questi siano temi personali, di etica e di morale individuale che vanno al di la' degli schieramenti, li attraversano, li scompongono e li ricompongono.
Cosi', in tema di legge sull'aborto, non credo che sarebbe piu' facile trovarsi d'accordo con lo schieramento di centro sinistra (con Buttiglione) che con quello di centrodestra (con casini e gli altri).
Guardiamo il fatto specifico della crisi di governo: AN si pone in una posizione che, a mio parere, riassume profondi principi democratici sia nel metodo che nel contenuto; qualcuno dira' che lo fa per tornaconto elettorale, ed io lo accetto per buono, pero' si comporta comunque coerentemente.
Cosa dice Fini? Dice: se la minoranza che si propone come maggioranza ha i numeri governi, altrimenti si vada ad elezioni subito; lo dicono altri, ma cosa differenzia AN' il fatto che non accetti le lusinghe del PDS, il quale offre a questo movimento una vera e radicale legittimazione al solo patto che accetti di silurare Berlusconi e di sostenere un governo-ammucchiata.
Molti sarebbero tentati di accettarlo, non foss'altro che per qualche poltrona di governo e sottogoverno, AN dice no.
Non solo, ma mentre altri confondono le idee e le norme della costituzione proponendo non meglio precisati governi delle regole o costituenti (veri obbrobri legali e mentali) AN propone, per la modifica costituzionale, di convocare un'assemblea parlamentare costituente eletta con il metodo proporzionale etc. etc., come gia' detto altre volte.
A questo punto chi e', in questa fase storica, piu' innovativo? Fini, Michelini e Berlusconi oppure D'Alema, Veltroni, Bertinotti, Buttiglione, Orlando e compagnia bella?
Nessuno esclude che, domani, si possa uscire da questo gruppo se gli elementi di divisione diventeranno superiori a quelli di coesione, ma oggi, nel 1995, in queste condizioni storiche e politiche, mi sembra che sia perfettamente coerente con la volonta' riformatrice lo stare in questo centro destra piuttosto che in questo centrosinistra.
Certi temi non sono i nostri? il tema Famiglia ci sta stretto? vero, pero' chi difende, oggi i referendum e la riforma sottostante? Michelini e Fini, non D'Alema!
E' chiaro che occorre, comunque, confrontarsi e chiarirci le idee, è quanto mai necessario, ma dobbiamo saper valutare non solo i principi, ma anche la realta' contingente, il momento storico.
Ritornero' sull'argomento piu' avanti se ad altri interessera' continuare.
Riccardo Gandolfi