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Conferenza Movimento club Pannella
Sisani Marina - 3 gennaio 1995
Uninominale
Credo anch'io come carullo che l'eventuale risultato positivo dei referendum elettorali sarebbe da interpretarsi come un voto per il turno unico. E lo credo perchè il quesito referendario prevede l'eliminazione della quota proporzionale e il collegamento di detta quota con quella maggioritaria: eliminati questi due elementi si avrebbe una legge elettorale già bell'e fatta senza bisogno dell'intervento del legislatore se non per le modifiche tecniche riguardanti le dimensioni dei collegi elettorali.

Il referendum abrogativo previsto dalla nostra Costituzione permette l'elimazione anche solo di una parte della legge: l'intervento del Parlamento è necessario qualora la vittoria del quesito referendario lasci o un vuoto legislativo (cioè una non-legge) oppure una legge che non sia applicabile direttamente perchè mancante di parti essenziali alla sua interpretazione. Quest'ultimo caso si adatta alla situazione dell'abrogazione di una parte della legge. Dunque, secondo me, la legge che uscirebbe dal referendum sarebbe già valida nella sostanza ripeto a parte gli adempimenti tecnici, e non necessiterebbe di ulteriori interventi del legislatore. Si verificherebbe insomma la stessa situazione del referendum Segni (mi pare) per il quale Scalfaro parlò di un Parlamento che scriveva la legge "sotto dettatura della volontà popolare".

 
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