Rientrato oggi a Roma, comto di far più tardi un salto al Quirinale per firmare l'appello. Ho trascorso le mie vacanze all'estero e ho

avuto modo di seguire alla tv straniera gli eventi che si svolgono in Italia. Ho così potuto apprendere che il nuovo Duce, Berlusconi, col suo impero totalitario ad onde ultracorte, sta battendosi come un disperato per ricacciare indietro i sani demoratici che a dicembre erano riusciti ad aprire per l'Italia una speranza di libertà. Faccio i miei complimenti ai corrispondenti esteri dall'Italia per la precisione e per la veridicità dei loro resoconti. A tutti in regalo una tessera omaggio dell'USIG-RAI....

Nessuno ha mai sollevato (almeno in questa sede) il problema della incostituzionalità della stessa legge referendaria, laddove essa prevede che la votazione sia nulla se i partecipanti non superano la soglia del 50% degli aventi diritto. Eppure, è così palese la violazione dell'art. 3 della Costituzione: chi è contrario all'abrogazione di una norma (chi vota NO) dispone di un voto che nei fatti è sempre privilegiato rispetto a chi vota a favore. Ai No si sommano, sia pure in via indiretta, gli astenuti. Paghi uno e prendi due. Anche questo sarebbe un tema per le riforme.