Scritto il 11-Gen-95 alle 20:38:46 da M.Sisani:
MS> Piccola consolazione, l'ammissione di quello sulle
MS> trattenute sindacali...
MS> Lo voglio vedere Cofferati a telefonare agli iscritti per
MS> rinnovare la tessera a dicembre e gennaio come noi al
MS> Partito radicale...A Roma si dice "consolate co' l'ajetto".
Mica lo so se le cose per loro dopo potrebbero andare peggio... basta che s'inventino un contratto di natura privatistico, nella qual cosa non ci sarebbe nulla di male (ognuno ti propone l'organizzazione che meglio ritiene opportuna; sta a chi sottoscrive, poi, accettare o meno), ed ecco che ti hanno fregato meglio di prima. E' il solito discorso: in linea di principio posso pure essere d'accordo, ma: che succede se... considerato che...?
Riguardo agli altri referendum bocciati, è successo quello che ho cercato inutilmente di mettere in evidenza in questa Conferenza (le questioni di merito mi è sembrato più giusto affrontarle in un'altra sede): attraverso il referendum abrogativo certe modifiche di sostanza sono possibili, mentre per altre scatta il limite costituito dal dover riempire, cosa, questa, che non è permessa. Si badi bene, non è il caso del vuoto legislativo: da quel poco che sono riuscito a capire, la decisione della consulta sui referendum elettorali è formalmente inattaccabile; sicuramente un'interpretazione molto alla lettera, ma che non ha presunti vizi d'indirizzamento nei confronti del legislatore.
Confesso, però, che ero convinto che passassero (e l'avevo pure dichiarato in Conf. Il Fatto... che toppata!), visto che sull'abolizione della quota proporzionale sono tutti più o meno d'accordo, a destra come a sinistra. E personalmente preferivo giocarmela con i Referendum: se per sbaglio vincevano i no, i proporzionalisti come il sottoscritto potevano star tranquilli per un bel pezzo; così, invece, vedremo la quota proporzionale perdersi in chissà quale contrattazione politica.
Per quelli che invece andavano ad incidere, pure se indirettamente, sui tributi, era scontato che non passassero.
E per questi ultimi in particolare, infatti, sarebbe bene evitare di gridare allo scippo. La non ammissibilità sarà pure stata sancita in base a dei principi ingiusti, ma quei principi li conosciamo già da tempo, stanno lì immutati nel tempo, ci fosse mai stato nessuno che si sia sognato di andarli a cambiare
E piuttosto, invece, bisognerebbe proprio darsi da fare per cambiare la regolamentazione dell'Istituto referendario; e non so quanti di quelli che oggi si dicono comunque perplessi ogni qualvolta vedono impedito al popolo di esprimersi, quanto sarebbero invece d'accordo nell'intervenire con modifiche costituzionali riguardo proprio alla regolamentazione degli Istituti di democrazia diretta. Questo sì che sarebbe un bel banco di prova, al di là degli interessi specifici che vengono di volta in volta coinvolti da questa o quella proposta di Referendum; varrebbe una volta per tutte e per tutti. L'importante e che non ci siano cittadini di serie A e di serie B: se è possibile passare dal proporzionale al maggioritario attraverso l'Istituto referendario, ad esempio, con i medesimi mezzi dovrebbe essere possibile arrivare anche al contrario.
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