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Conferenza Movimento club Pannella
Salvidio Ascanio - 15 gennaio 1995
Cronaca di Funerale

Ieri sera, dopo le 21, con un vento freddo che tagliava la faccia, circa 600 romani di varia estrazione e provenienza si sono riuniti nei gardini di Attico per commemorare il Polo delle Libertà. Presenti diversi illustri agoriani: Roberto Cicciomessere, Laura Terni, Daniela Vacirca, ben due donne di casa Dentamaro (moglie e sorella), Marina Sisani ecc. E poi Fini, Pannella, Previti, naturalmente anche la Moderatrice di questa conferenza.

La marcia funebre era scandita da una orchestra di jazz. A destra e a sinistra i cerimonieri avevano posto diverse urne, il chè ha avuto certamente una grande pratica utilità per quel che riguarda i referendum ,ma accresceva la sensazione cineraria dell'happening.

Morto papà Polo, i figli, persino al funerale hanno cominciato a litigare. Fini e Pannella, che ancora sono convinti di essere avversari, mentre non sanno che gli elettori (a parte lo zoccolo duro di ciascuno) si tendono la mano da un pezzo, si sono affrontati a colpi di sorrisoni tanto falsi quanto è oggettivamente vero che per resistere allo stupro rettale che farà loro Buttiglione dovranno per forza aiutarsi a vicenda.

Patetici i tentativi di conquistare spazio davanti alle telecamere. Appena veniva avvistato un reporter, si formava un capannello di gente che non ha seguito, ma che tenta di apparire in tv fosse anche per soli due secondi. Come già detto, sforzi patetici, ma comprensibili se non si hanno i quattrini per pagare le colonne dei quotidiani.

Mentre si celebrava questo funerale-carnevale, Rocco Buttiglione si trovava al calduccio e scriveva la lista dei ministri e dei sottosegretari.

Speriamo che Fini e Pannella capiscano presto che Buttiglione mira ad assorbire Forza Italia presentandosi come l'unica guida del "polo" (ma si chiamerà ancora così?), e che questa manovra gli riuscirà molto bene se la destra e i riformatori viaggiano divisi. Verrà aiutato, in ciò, da un probabile rinvio a giudizio di Berlusconi, un pesce d'aprile simpaticamente preparato per ricordare al Cavaliere che "le promesse son bugie".

Intanto, mi giunge voce che qualche peones di Forza Italia, in un sussulto di dignità, potrebbe anche decidere di votare contro Dini. Dilemma: votare contro e rischiare di non essere più ricandidato a giugno ? Purtroppo i peones ragionano così. Ed ecco che le paure dei peones e le loro esternazioni dimostrano la vera natura della promessa di elezioni a giugno propalata da Berlusconi per far ingoiare la sconfitta ai suoi deputati e senatori. La promessa, in realtà, è una minaccia di Berlusconi rivolta ai suoi: o fate i bravi, o alle prossime elezioni non vi ricandido. E badate, perdete pure la pensione !

Comunque, se qualche deputato o senatore del Polo voterà contro Dini, forse non verrà ricandidato, ma dimostrerà all'italia che ancora esiste chi ha il pudore di essere coerente.

 
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