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Conferenza Movimento club Pannella
Colombo Emilio - 20 gennaio 1995
Sistema maggioritario.

Vorrei attirare l'attenzione di quanti propugnano il sistema elettorale maggioritario sul fatto che l'art. 138 della Costituzione italiana, coerentemente forse con il sistema elettorale proporzionale e con il regime consociativo ma non con il metodo maggioritario, prevede che la nostra Carta fondamentale possa essere modificata dalla semplice maggioranza della metà piú uno dei membri di entrambi i rami del Parlamento. E solo in forza della passata particolare, se pur esecrabile, congiuntura politico-istituzionale almeno la lettera della Costituzione non ha subito stravolgimenti (altro discorso andrebbe dedicato alla sua concreta applicazione).

E' noto che nella gran parte degli Stati di diritto di antiche tradizioni democratiche la Carta fondamentale può essere emendata solo con il consenso di almeno i due terzi dei membri degli organi legislativi o di speciali Assemblee all'uopo convocate, o comunque con procedure estremamente aggravate. In Italia, in una situazione politica non consociativa in cui le forze governative, forti -grazie al metodo maggioritario- di un se pur minimo margine di vantaggio sulle opposizioni, decidessero di straziare la Costituzione, niente potrebbe forse impedire l'irreparabile. Le drammatiche vicende vissute dal vecchio Statuto albertino, carta costituzionale flessibile e non rigida, dovrebbero esserci di ammonimento.

Se poi si dovessero considerare seriamente le dichiarazioni del precedente Presidente del Consiglio, secondo il quale la Costituzione addirittura non esisterebbe piú, di certo non ci sarebbe niente di cui poter godere.

Meditate, gente.

 
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