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Partito Radicale Sergio - 27 gennaio 1995
DALLA COMMISSIONE DI INCHIESTA SU GIORGIANA MASI AL REFERENDUM ABROGATIVO DELLE LEGGI COSSIGA. PER CHIUDERE IL CERCHIO DELLE RESPONSABILITA' ISTITUZIONALI E PER UNA SOLUZIONE DI GIUSTIZIA PER I DETENUTI POLITICI
Roma, 27 gennaio '95

Caro Marco,

da almeno due legislature, parlamentari di diversi gruppi politici depositano proposte di legge presentate come la soluzione politica per gli anni di piombo.

Se ne è parlato un paio di settimane fa anche in un convegno organizzato dal Fronte della Gioventù, a cui sono intervenuto, presso la sala del Cenacolo.

E' stata una riunione utile, credo, perchè la questione è stata posta correttamente: più che di soluzione politica si è parlato di "una soluzione di giustizia", attraverso la concessione di un indulto o - come sarebbe meglio - la formulazione di un disegno di legge per i detenuti politici che non abbia il valore di un colpo di spugna, ma che consenta semplicemente di riequilibrare le pene aggravate dagli abusi del clima e delle leggi "emergenziali" eliminando quantomeno la disparità di trattamento (pene maggiori della metà e fino a due terzi, a parità di reato) tra detenuti politici e detenuti comuni. Una soluzione, insomma, che sia anche una riflessione politica da non intendersi come un "postumo" riconoscimento politico dei processati, ma che apra un franco dibattito sulle gravi responsabilità dello Stato - in tutti i suoi apparati -, dei partiti del regime e dell'informazione, nei confronti del terrorismo.

Intervenendo su questo, ho detto che il riconoscimento politico del terrorismo in Italia era già avvenuto con l'accordo politico - l'unità nazionale - costituito su e dalle leggi speciali Cossiga-Pecchioli. Il riconoscimento stava nel gioco di specchi tra terrorismo politico e politica "antiterrorismo": l'uno rimandava all'altra, e viceversa.

Qual è il modo, ora, per arrivare ad una "soluzione di giustizia", che non sia il modo ideologico con cui sia i detenuti (non tutti) sia i parlamentari promotori l'indulto si sono mossi? E che non sia quella pantomima sulla grazia con cui, tre estati fa, Cossiga e Curcio hanno presentato la questione all'Italia che stava sotto gli ombrelloni?

Io credo che la soluzione giusta stia innanzitutto nel riparare i danni che al diritto, alla Costituzione, alla legalità sono stati procurati dalle leggi speciali.

Allora, l'abrogazione delle leggi Cossiga-Pecchioli deve essere l'atto preliminare, quantomeno contestuale, ad ogni soluzione politica - nel senso di "legislativa" - che riguardi i 270 detenuti per fatti di terrorismo ancora in Italia. Poi, abrogate le leggi speciali per le quali i loro reato è stato punito due, tre volte di più di un reato normale, credo che - anche giuridicamente - la loro pena non debba protrarsi più oltre un certo limite.

Certo, è stato terribile sentire, durante la crisi di governo - ma ancora se ne parla come di una proposta sempre valida -, del ritorno di Cossiga a capo dell'esecutivo. Una proposta che ci ributta negli anni di piombo, e che tanto vale quanto riprendere la lotta armata.

Caro Marco, cosa ne pensi? Un referendum abrogativo delle leggi speciali del gennaio 1980! Leggi tuttora in vigore, testimonianza monumentale degli eccessi, più che delle emergenze, del regime in quegli anni: leggi per le quali un uomo armato poteva - può ancora! - essere arrestato e condannato non solo per porto illegale d'armi, e poi per associazione sovversiva, e pure per banda armata, e magari per insurrezione contro i poteri dello Stato (c'è stata pure questa imputazione), ma anche "per finalità di terrorismo", aggravante introdotta dalle leggi Cossiga. Per lo stesso fatto, per un sol uomo, tutto questo. Più che un'eccezione, è una esagerazione.

Con la commissione di inchiesta sul caso di Giorgiana Masi e sulle responsabilità dell'allora ministro degli interni, tu hai voluto portare l'attenzione sull'aspetto più grave e pericoloso del regime: la sistematica disposizione ad attentare ai diritti civili e politici dei cittadini. L'iniziativa (referendaria e/o legislativa) per l'abrogazione delle leggi speciali Cossiga chiuderebbe il cerchio delle responsabiltà e ne completerebbe il quadro. Sarebbe anche il modo, più politico-formale, per sottolinearle, e risolverle.

Ciao, Sergio D'Elia

 
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