DA QUALCHE GIORNO E' TORNATA LA CENSURA CONTRO DI NOI, OVUNQUE.

Al giornalismo italiano vanno bene solamente gli incondizionati, i conformisti, gli obbedienti. Dove che siano?

"Da qualche giorno, in coincidenza con il diverso atteggiamento dei nostri parlamentari, che oggi annunciano di votare la fiducia al Governo Dini al Senato, e' tornata la censura nei nostri confronti, non solamente in Fininvest, ma anche in RAI-TV.

Era gia' accaduto quando noi che avevamo votato le finanziarie di Amato e Ciampi, non abbiamo votato la finanziaria del governo Berlusconi, dopo il compromesso obbligato ma costosissimo con il mondo della conservazione italiana.

Siamo certi - ne abbiamo avuto indiscutibile conferma - che da parte di Silvio Berlusconi questo riflesso censorio viene deplorato come e piu' che da noi stessi.

In realta' - da un anno almeno - tutta l'informazione di area piu' o meno progressista o popolare (da Vespa a Santoro, da TG3 a TMC, alla prima Rete della RAI - TV, alla terza Rete o "indipendente" alla Mentana) per tacere della grande stampa dove al piu' possiamo registrare "Il Corriere della Sera" come parziale eccezione al regime-fotocopia di La Stampa, L'Unita', Repubblica, Il Messaggero, il Secolo XIX, Il Mattino ecc..., da un anno almeno, scrivevamo, l'attivita' continuamente critica, diversa, dei Riformatori all'interno del Polo berlusconiano viene oscurata per non muovere all'"opposizione"acritica e sterile, tutt'al piu' felicemente sfascista. Cosi' si spiega, anche, la censura con la quale si sono trattati i referendum, dal loro proporsi fino al loro sequestro da parte della Corte Costituzionale.