DICHIARAZIONI DELL'ASSESSORE CUCCO SULL'INCHIESTA SULLE NOMINE DEI DIRETTORI GENERALI DELLE USL PIEMONTESI.
"Nella giornata di ieri mi sono presentato al giudice Laudi senza aver ricevuto alcun avviso di garanzia per conoscere le accuse che si muovono da parte degli aspiranti direttori generali non nominati che hanno presentato ricorsi ed esposti alla Magistratura.
Questi ultimi, infatti, pretestuosamente asseriscono che sia stata violata la legge che prevede l'iter delle nomine dei direttori generali;l'accusa è assolutamente infondata e sono convinto di aver fornito ai magistrati tutte le spiegazioni necessarie per fugare ogni possibile dubbio sulle scelte e sulla legittimità dell'iter seguito.
Ritengo, inoltre, di aver coerentemente spiegato il contenuto del potere discrezionale che la Giunta ha esercitato, posizione che la stessa Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha recentemente richiamato in un documento ufficiale.
Non sono né stupito, né preoccupato dell'iniziativa dei magistrati, prevista per legge in seguito agli esposti presentati, che tende, di fatto a garantire i diritti di chi, come me, si ritiene indebitamente e violentemente accusato senza alcun fondamento.
Le scelte non sono state inficiate da alcuna considerazione politica, ma esclusivamente in forza di valutazioni di professionalità ed esperienza.
Sono solo preoccupato ed amareggiato, della strumentalizzazione che la notizia può nuovamente innescare: nei pochi mesi di governo regionale che ho potuto condividere con le forze di maggioranza, ho realizzato una quantità enorme di lavoro in tutti i settori da me seguiti. Lavoro di cui testimonia l'impegno, le delibere, gli atti pubblici assunti. In piena trasparenza e confronto con tutte le parti interessate. Ed io sono convinto che la sanità piemontese, anche grazie a questo impulso, stia cambiando in meglio.
Spero solo che il nulla contenuto nelle accuse e l'atteggiamento dei mezzi di informazione non riescano ad offuscare tutto il lavoro svolto. Per questo spero, e chiedo alla magistratura, di fare più in fretta possibile, nell'interesse di tutti, anche della sanità piemontese.
Torino, 2 febbraio 1995