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Conferenza Movimento club Pannella
Salvidio Ascanio - 6 febbraio 1995
Responsabilità

Non esistono limiti all'azione di responsabilità contro il "medico", se non quelli della giurisprudenza europea, che rispetto a quella USA tende a riconoscere in misura minore i rapporti di causalità tra fatto e danno. Certo, l'odio personale e irrazionale di molti nei confronti dei medici può indurre a ritenere che si debba collegare anche in Europa qualsiasi giornata storta alla responsabilità del medico. In USA, un tribunale ha condannato al risaricmento del danno un medico ritenuto colpevole di aver fatto perdere ad un medium le sue facoltà parasensoriali....vogliamo arrivare anche in Europa a questa giurisprudenza medioevale ?

Per i giudici la questione è differente. La legge fissa a lire cento milioni il danno massimo risarcibile. Occorre, però, ricordare che il giudice viene pagato su base fissa, il ché - se il risarcimento fosse illimitato - costituirebbe una sperequazione evidente. Facciamo un esempio: se un giudice tratta cause del valore di lire 20 milioni (una lite condominale) o cause del valore di lire 100 miliardi (un contratto con un ente pubblico), il suo stipendio resta sempre lo stesso. Ora, è un vecchio ma solido principio giuridico quello per cui la responsabilità "professionale" deve essere commisurata al beneficio che trae dall'esercizio dell'attività la persona che ha commesso il fatto dannoso. Va bene, quindi, togliere il limitie di 100 milioni alla responsabilità civile del giudice, ma non prima di aver stabilito che deve essere remunerato come un avvocato, cioè in base al valore della causa che tratta. Altrimenti, rischiamo di far fuggire dalla magistratura quei pochi giuidici bravi, che fanno il loro mestier

e per passione e non per politica.

 
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