IL CASO RUSHDIE SPACCA ROMA: IL CONSIGLIO COMUNALE DA UNA PARTE IL SINDACO DALL'ALTRA.
A TORINO, MARTEDI' 14 FEBBRAIO SI DISCUTERA' IN CONSIGLIO COMUNALE DELLA MEDESIMA PROPOSTA DI MOZIONE PER IL CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA ALLO SCRITTORE PERSEGUITATO.
MA A TORINO, A DIFFERENZA CHE A ROMA, NON SEMBRANO ESISTERE I NUMERI NECESSARI (34 VOTI) PER L'APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA.
PER FARE IL PUNTO, MARTEDI' 14 FEBBRAIO ALLE ORE 11:30 (A POCHE ORE DALLA VOTAZIONE), NELLA SALA DELLE COLONNE DEL COMUNE DI TORINO, CONFERENZA STAMPA DI CARMELO PALMA, CONSIGLIERE COMUNALE DI TORINO E PROMOTORE DELL'INIZIATIVA.
DICHIARAZIONE DI CARMELO PALMA:
"Ho l'impressione che saranno in molti, martedì prossimo, a fare dei parti "alla Rutelli", nella convinzione che si sia più intimamente ed integralmente democratici se si dimostra una uguale considerazione per le sofferenze di Rushdie e per quelle di coloro che Rushdie avrebbe offeso. A costoro forse ancora sfugge che il caso Rushdie non è un caso di controversa e discutibile letteratura, ma l'esempio oggi più emblematico ed agghiacciante delle forma che la difesa dei diritti della persona assume nella deriva violenta che caratterizza e distrugge le speranze democratiche di tutto il mondo islamico.
Con quest'iniziativa vogliamo contendere Rushdie al destino a cui i propri "promessi" carnefici l'hanno costretto: quello di un simbolo del male, di un trofeo dell'intolleranza, che spaventa o imbarazza anche coloro che dovrebbero difenderlo.
Se si legge quello che Rushdie ha detto o scritto sulla propria vicenda, ci si rende conto che la cosa che più lo addolora è proprio la manifesta estraneità o la velata ostilità dell'Occidente Democratico e la sostanziale e diffusa indisponibilità ad adottare il suo caso come un caso della democrazia. Vorrebbe essere un simbolo della lotta per il diritto ed invece (e in questo i fondamentalisti hanno sino ad oggi vinto) per l'Occidente è ancora un simbolo del male.
Io continuo a pensare che Torino possa e debba adottare Rushdie. E' urgente che tutti gli intellettuali che sino ad oggi gli hanno espresso solidarietà, organizzino nelle prossime ore una grande opera di "pressione" democratica sul sindaco e sui consiglieri comunali, per fare della loro decisione un atto di ragionevolezza, di tolleranza e di difesa del diritto".
Torino, 12 febbraio 1995