04-03-1995" Il Presidente del Consiglio ha dichiarato, al Senato, che intende entro il 15 marzo proporre la soluzione della riforma delle pensioni, situandosi in continuità con il Governo Berlusconi per quanto riguarda la concertazione con il sindacato e le cossidette forze sociali. Ce ne rammarichiamo ma non possiamo non riconoscere che in un Governo provvisiorio e di tecnici non puo' certamente decidere di affrontare lo scontro sociale e politico che, in Italia, potrà consentire una vera riforma liberale, liberista e libertaria anche in questo fondamentale settore economico e sociale. Ci auguriamo che il Presidente del Consiglio non si faccia coinvolgere nella prospettiva opposta, quella di un accordo a qualsiasi costo con la cosidetta sinistra e con l'apparato parastatale del sindacato.
Dove la situazione é allarmante, a livello di governo, é su due altri punti:
1. realizzare la "Par Condicio" significa rivedere in senso liberale e antibulgaro o antiprogressita la legislazione esistente, votata sotto il ricatto e il terrore dal precedente Parlamento, e rimuovere le cosche e le baronie della fazione che ha imperato nel settore radiotelevisivo pubblico. La semplice onestà intellettuale-lo dichiamo con franchezza anche al Presidente della repubblica-esige riconoscere che se la destra ed il Centro del Polo potessero disporre di telegiornali e di contenitori, di anchorman anche lontanamente faziosi quanto il TG3, tempo reale, gli spazi della rete TG1, la politica italiana sarebbe stravolta, e l'informazione quale diritto-dovere per i cittadini del tutto e di nuovo negata. Diciamo a chi di dovere che in tempi anche recenti-di fronte a documentazioni inoppugnabili, e a risposte nonviolente e democratiche,- purtroppo si ritenne che le massime autorità dello Stato non potevano che dolersi quasi privatamente con i violatori delle leggi e gli attentatori ai diritti civili e
politici dei cittadini. Oggi si legittima il sospetto di una evocazione della "par condicio" a favore degli stessi. E' troppo.
2. il proseguirsi all'interno del Governo e delle trattative con sindacati e dintorni di tendenze a derugare, d'intesa con la nuova maggioranza parlamentare, i cittadini dei referendum sul sindacato.
3. l'imbavagliamento del solo "organo di partito" riformatore, che la dice lunga sul carattere violentemente, stalinisticamente intollerante dei moralisti restauratori della partitocrazia; tentativo che sembra trovare il Governo..distratto.
Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori ribadisce il suo dissenso sulla scelta del Polo di non investire con una forte iniziativa e lotta politica il Parlamento per indurlo a delegare al Governo la riforma delle pensioni, e le conseguenze che intende trarne.
Cio' detto rileva il carattere sempre più intollerante, protervo, violento che l'informazione progressista assume, a cominciare dall'unita', che - sotto la cipria "liberal" - e' oggi una perfetta riedizione dell'unità degli anni del frontismo togliattiano e stalinista, con la stessa nebulosa "intellettuale" di complicita' di allora. Solo che, oggi, trovare un Vittorini sembra sempre più difficile.