Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 21 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Depetro Alessandro - 6 marzo 1995
PORDENONE / FORZA ITALIA

Strali al vertice regionale del movimento nel meeting di

Club

IL GREGGE IN RIVOLTA

La base pretende democrazia interna e regole certe

- Articolo tratto da "Il Gazzettino" - 6.3.95 pag. 17 -

di Flavio Vidoni

Forza Italia è come una chiesa: c'è una casta sacerdotale

che detiene ogni potere decisionale, composta dai

parlamentari e dai coordinatori nominati dall'alto e ci sono

i fedeli, i club, cui spetta solo il compito di credere,

obbedire e combattere, come si diceva...in quel tempo. Ora,

una bella fetta di questi fedeli si è stancata di fare la

parte del gregge. Vuole partecipare attivamente alle scelte

del movimento con le sue idee, le sue proposte, vuole

democrazia, non oligarchia, chiede regole certe in cui

riconoscersi.

Lo hanno detto a chiare lettere, ieri mattina, un centinaio

di delegati di numerosi club della Regione riuniti al

Ridotto del Verdi. E sulla casta imperante in Regione non

sono mancati gli strali. LUISA ANTONELLO, fondatrice del

primo Club di F.I. a Spilimbergo, ha esclamato: "Cassini

(delegato di collegio a Pordenone, ndr) deve rispondere

delle figuracce fatte fare a Forza Italia a Spilimbergo

prima e a Zoppola poi. Forza Italia è forza vincente - ha

aggiunto - e invece perde a causa di questi personaggi". Gli

ha fatto eco PIERO ABATE, di San Giovanni al Natisone:

"L'on. Molinaro ha legittimato come candidato sindaco una

persona che politicamente il club ritiene avversario

politico, appoggiata da ex socialisti, gente con avviso di

garanzia o già rinviata a giudizio". Ma la ciliegina sulla

torta l'ha messa l'udinese DIEGO VOLPE PASINI: "Signori - ha

affermato - a determinare la linea di Forza Italia in

Regione sono Saro, Cisilino, Biasutti e Agrusti, che operano

a stretto contatto di gomito con il nostro coordinatore sen.

Romoli". Insomma, una bella doccia per i vertici regionali

di Forza Italia.

"Non sarà corretto parlare così degli assenti - ha detto

l'avv. ANTONIO PEDICINI che ha presieduto il convegno - ma

erano stati invitati tutti a partecipare". Invece, non solo

non erano presenti, ma avevano addirittura diffidato il

Comitato promotore a organizzare il meeting.

Regole e democrazia interna, ecco dunque ciò che chiedono i

club di Forza Italia. "Il movimento non deve solo pensare a

vincere le elezioni - ha detto l'avv. Pedicini - altrimenti

diventa un patrimonio da spendere nelle trattative con i

partiti. Forza Italia è più di uno spot televisivo, è

l'ansia degli italiani". E ha aggiunto: "Dopo le elezioni

del 27 marzo si è consumato il più grave delitto nei

confronti dell'idea originale di Forza Italia: ci siamo

fatti sopraffare dalle metodologie dei vecchi partiti. Non

basta non avere tessere per non essere partito: è la vecchia

logica che va buttata nella spazzatura. Noi non vogliamo un

partito, ma un movimento in continua evoluzione, che sappia

cogliere le istanze sociali ed elaborarle in progetto

politico".

Le critiche più sentite, comunque, hanno riguardato la

conduzione del movimento in Regione. "Qui siamo troppo

lonatni da un vero spirito liberaldemocratico" ha detto

l'udinese CORRADO ANDREOTTI, ammonendo che "sono sempre in

agguato i comitati d'affari, anche in Forza Italia". Sulla

sua falsariga l'intervento del pordenonese DINO OLIVOTTO:

"Dobbiamo evitare il trasformismo e il riciclaggio di vecchi

metodi e di vecchi marpioni - ha detto - come pure il

verticismo e l'autoritarismo nelle decisioni. I Club Forza

Italia devono poter partecipare alla formazione dei

programmi e delle scelte politiche, indire primarie per i

candidati da proporre ai vertici, essere presenti con

delegati nell'organigramma politico". E a proposito di

candidati, secondo Volpe Pasini "è positivo che i presidenti

di Club vogliano candidarsi, non altrettanto se si

appiattiscono sulle idee di chi comanda per arrivare al

potere".

Insomma, gli attivisti dei Club non intendono portare il

cervello all'ammasso. "Vogliono addormentare le nostre

coscienze - ha denunciato infatti ORLANDO SCIAN, del club di

Cordenons - mentre noi vogliamo che i club diventino un

momento reale di partecipazione. Niente più deleghe in

bianco" ha ammonito.

All'incontro pordenonese, che tra il pubblico ha visto anche

un interessatissimo Alfredo Pasini, sindaco leghista di

Pordenone, ha portato il saluto anche ALDO CHIRICO,

coordinatore del collegio di Levico Terme, il quale ha

suggerito di esportare l'iniziativa del meeting a livello

interregionale.

Ma poichè presto si andrà alle urne, cosa ne pensano i club

dissidenti nei confronti dei vertici? "Se non ci faranno

partecipi delle scelte - ha detto ALDO CREVATIN

(Roveredo-San Quirino) - non farò campagna elettorale per

Forza Italia" e, circa le collocazioni politiche "non

vogliamo essere appiattiti - ha detto Scian di Cordenons -

su indicazione di altre forze politiche, anche se alleate".

Un chiaro riferimento al Polo Cassini-Contento.

Il meeting si è concluso con il voto unanime di un ordine

del giorno che invita Romoli a chiedere le dimissioni dei

delegati di collegio e ad affiancare ai dimissionati un

comitato rappresentativo della pluralità dei clubs e a dare

rappresentanza in seno alla direzione regionale al Comitato

promotore.

--- MMMR v3.60unr

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail