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Conferenza Movimento club Pannella
Pezzilli Dora - 8 marzo 1995
UDINE

Perchè regge l'"anomalia"

GLI ASSESSORI PRONTI A PARTIRE PER LA CAPITALE

Il Gazzettino di Pordenone - 8.3.95

di Marco Pacini

UDINE - C'è il gioco delle candidature, dei collegi sicuri

per le prossime elezioni politiche, dietro la permanenza in

una giunta a guida leghista di un vicepresidente di Forza

Italia. Un patto di non belligeranza fino alle politiche,

quando il nodo verrà sciolto senza traumi con qualche

tentativo di partenza per Roma di esponenti della giunta

regionale. Sarà allora che verranno rimescolate le carte.

L'anomalia del quadro politico regionale dopo il cosiddetto

ribaltone era subito apparsa evidente, diventando ben presto

il caso Antonione. "Antonione non può stare in giunta con i

traditori della Lega mentre noi, gli alleati del Polo, siamo

all'opposizione", tuonava An. E del caso erano state subito

investite le segreterie politiche nazionali.

Antonione ha fatto orecchie da mercante e la protesta di

Alleanza Nazionale per un certo periodo è rimasta in sonno.

Ma l'altra sera, nel corso di una riunione della segreteria

regionale di An il problema è stato riproposto da Giancarlo

Casula. L'ex segretario voleva convincere il suo partito a

porre un ultimatum: o Antonione si dimette dalla giunta in

nome della lealtà al Polo entro un paio di settimane, o alle

elezioni amministrative An romperà l'alleanza con Forza

Italia. La posizione di Casula si è tuttavia ammorbidita: la

segreteria ha deciso di non legare il caso Antonione alle

elezioni amministrative, reiterando tuttalpiù la richiesta

di dimissioni senza alcun autaut.

Nella segreteria di An, come nelle altre forze politiche

regionali, c'è infatti la consapevolezza che il nodo

Antonione verrà sciolto in occasione delle elezioni

politiche con la probabilissima candidatura dello stesso

Antonione al Parlamento. Ma non è questo l'aspetto più

interessante della vicenda. C'è infatti anche da chiedersi

come mai Antonione, pur non avendo mai ottenuto dai leghisti

una presa di distanza ufficiale e alla luce del sole dalle

posizioni di Bossi (come il vicepresidente chiedeva con la

verifica) se ne sia rimasto tranquillamente al suo posto.

Anche questa risposta va cercata pensando alle politiche. Ci

sarebbero infatti alcuni autorevoli esponenti di giunta

(leghisti) già pronti a saltar giù dal Carroccio per

candidarsi nelle file del Polo offrendo in cambio un

controribaltone in Regione. Un'operazione che a qualcuno non

va giù perchè - come rivela un consigliere - verrebbe fatta

a scapito deicollegi della provincia di Udine; un paio dei

quali verrebbero riservati a transfughi leghisti invece che

a uomini del Polo. Chi sono gli esponenti di giunta leghisti

pronti alla piroetta non si sa con certezza, anche se nei

corridoi della Regione qualcuno continua a fare il nome

della stessa presidente Guerra. Se l'operazione è questa, è

chiaro come sia preferibile congelare fino alle politiche

l'anomalia regionale.

Mentre An evita di dare l'ultimatum nella speranza che

lasciando Antonione dov'è il vicepresidente rinuncia a

pretendere un collegio sicuro alle politiche.

 
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