ROMA 23 MARZO 1995
LA CINICA CECITA' DEL SISTEMA: DALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, AL GOVERNO, ALLA "SINISTRA" ED AL DEMOCRISTIANUME STRARIPANTE, A TANTI BARI E CALABRAGHE DEL POLO: ALLE ELEZIONI I RIFORMATORI PER BATTERLI.
" E' ormai evidente che Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio, poteri "progressisti" e neo - autoritari, stanno convergendo in modo sempre piu' temerario e irresponsabile per imporere al paese limitazioni antidemocratiche perfino dei giochi elettorali e referendari e adulterazioni di ogni residua trasparenza del gioco politico ed istituzionale. Nel Polo sono ormai forti le rassegnazioni al compromesso subalterno e di sottopotere con questo schieramento antiliberale e autoritario. Sia per le elezioni - necessario subito - sia per i referendum. E si estendono - contemporaneamente - demagogiche forme di opposizione a quel pochissimo che il Governo sembra disposto a fare nella direzione del rigore e delle riforme.
La Destra, ogni giorno piu' pericolosamente, si avvicina alla concezione conservatrice e partitocratica ed alle pratiche conseguenti, che un anno fa furono monopolio della cosidetta Sinistra, e dei nostalgici delle paludi democristiane e "centriste". Noi Riformatori rispondiamo accentuando la nostra autonomia politica ed elettorale, per rendere al mondo laico, radicale, socialista liberale e libertario, federalista, referendario, dei diritti civili ed umani il ruolo di protagonista che da troppi decenni in questo paese é stato dismesso o inquinato da errori storici. Continuiamo a ritenere che vi sia un solo uomo politico nei confronti del quale questo mondo puo' riporre fiducia e volonta' di alleanza: Silvio Berlusconi, se si hanno a cuore concreti tempi concrete forme di alternative democratica liberale per l'Italia.
Ma abbiamo sempre meno fiducia nella possibilita' di consentire al paese di conoscere per giudicare e scegliere, di comprendere quanto la Sinistra e i poteri forti, ufficiali e oscuri, che con essa si schierano, costituisca nella quotidianita' un attacco efficace e gravissimo alla convivenza civile nel nostro paese.
Il Governo, sempre piu' espressione di una maggioranza politica continuistica e partitocratica, oltre che di un Presidente della Repubblica il cui "interventismo" appare con ben pochi precedenti, opera in modo eloquente come Governo di passaggio ad una maggioranza omogenea a quella parlamentare: prodiana. La scelta di portare per le lunghe la riforma delle pensioni, " a dopo il 23 Aprile" ( Treu, prodiano come quasi tutto il Consiglio, ormai aveva detto a gennaio che sarebbero passati 15 giorni) é un chiaro disegno politico: Dini immagina che D'Alema e Cufferati, passate le elezioni, potranno " concedere" di piu'. Il cinismo é cecita', quando é cosi smaccato e ingenuo, diffuso e trasversale. Meglio soli, come andiamo a queste elezioni, che cosi accompagnati. "