Roma 8 Aprile 1995

DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA:

" Rivolgo un appello pubblico e fraterno a Fedele Confalonieri, Presidente della Fininvest, e- per quanto puo' concernerlo, a Silvio Berlusconi, perche' la FINNINVEST recede immediatamente dalla gravissima serratache sta attando contro il diritto-dovere dei cittadini italiani ad essere informati lealmente e compiutamente specie nei momenti elettorali, consentendo loro di conoscere prima di scelgiere e deliberare.

Ho difeso per piu' lustri la Finninvest, e lo faccio ancora, poiche' ha offerto ( a lungo, quando-ad esempio- i telegiornali erano loro vietati) un apporto determinante alla partecipazione politica e democratica alla vita del paese, specie attraverso contradittori e dibattiti non di rado molto piu' seguiti e istruttivi di quelli che forniva la RAI-TV.

La serrata (anti)civile che sta attuando, non a caso trova silenziosi e soddisfatti glisconfitti del 27/28 Marzo 1995, i "progressisti" che propongono al paese, quasi ovunque,o la conferma dei vecchiburocratici di potere nelle regioni nelle quali governano da mezzo secolo, e candidati tali da qualificarli come i restauratori del potere DC, e dei suoi uomini, se vincono.

Se il paese non torna ad appassionarsi a queste elezioni, la percentuale degli astenuti crescera' enormemente: e su questo contano che in minoranza sempre piu' netta nel paese, sono maggioranza politica in Parlamento e con il Governo.

Prova ne sia no i bassi ascolti registrati ieri sera dalle Tribune elettorali, malgrado la partecipazione di Silvio Berlusconi, nelle ore purtroppo accettata dalla Commisione di Vigilanza, su riflesso non da servizio pubblico della RAI-TV.

La FINNINVEST non pou' - decentamente - farsi un alibi dei misfatti della "par condicio", con cui si e' abbassato il quoziente di partecipazione e di informazione dei cittadini come mai dal 1946 ad oggi. La FINNINVEST non e' un servizio pubblico ma. certamente, ha anche il privilegio di essere di interesse pubblico. Essa puo' e deve, sicuramente anche premiata negli ascolti, organizzare quei pochi ma grandi dibattiti- a partire dai "partiti" presenti nel regionale-maggioritario-che possono solo ridestare passione e intelligenza fra la gente. Non farlo, oltre tutto, e' perfino suicida."