Caro Salvidio,concordo sulla volonta' di Pannella di non adeguarsi alle banali modalita' di comunicazione degli altri leader.
E' una delle cose che lo fanno grande.
Pero', sara' che io sono iscritto al Movimento, non mi pare
che l'eventuale uscita di Taradash, Calderisi e Vito possa essere definita "conseguenza non apprezzabile".
Non paragonerei la vicenda con quella di Rutelli: i tempi sono cambiati.
Io desidero che i decenni di lotta radicale e riformatrice siano messi a frutto.
Che le istanze liberali, liberiste e libertarie proprie del Movimento abbiano finalmente peso nel Paese.
A tale scopo e' necessario, indispensabile, che i veri liberali, i veri riformatori, lavorino dall'interno delle istituzioni.
Negli Enti Locali, in Parlamento, al Governo.
Credo che la "triplice" abbia ben meritato.
Che abbia operato, nell'ambito del Polo, in piena autonomia. Ricavando stima e riconoscimento della propria specificita' da parte degli alleati.
Mi piacerebbe vederli ancora in Parlamento, insieme ad altri, a lottare da Riformatori e da liberali insieme ai riformatori e ai liberali.
Se ci sara' rottura Pannella non rimarra' da solo, e' vero. Una storia politica ricca come la sua resiste a qualunque strappo, hai ragione, il Movimento E' Pannella.
Pero', temo, la capacita' di incidere sulla politica del Paese sara' assai inferiore.
Antonio Grippo