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Conferenza Movimento club Pannella
Sisani Marina - 23 aprile 1995
Taradash & C.

Leggevo le riflessioni di Gabriella Forte e mi stupivo del modo semplificatorio con cui viene interpretato lo spirito del maggioritario: o di qua o di la'. Punto.

Il fatto che una vera legge maggioritaria ancora in Italia non esiste significa che in questa fase occorre usare le leggi elettorali per preparare, per costruire una mentalita' maggioritaria. Accettare oggi passivamente una alleanza con un Polo in cui la componente clericale e' sempre piu' forte, e mi stupisce Gabriella che tu inserisca questo in un semplice P.S., avrebbe significato accettare il predominio di una concezione dello Stato, quella valoriale, che e' la piu' lontana dalla concezione liberale, quella cioe' di uno Stato che dia le FORME della convivenza civile e lasci al sentire del singolo la scelta sui valori.

La presentazione di Liste autonome in questa consultazione elettorale significa dire che non si e' d'accordo su un patto di governo qualsiasi pur di essere in Parlamento, perche' in Parlamento o ci si sta con una propria connotazione precisa che e' quella liberale e libertaria, oppure e' meglio non esserci perche' la politica si puo' fare anche fuori dalle istituzioni. Significa denunciare il rischio di un nuovo consociativismo perche' i clericali sono presenti in due dei tre schieramenti che oggi si fronteggiano e se non abbiamo ancora imparato cosa riescono a fare i clericali dopo quarant'anni che ne abbiamo subito il potere vuol dire che siamo accecati dalla troppa evidenza: sai quanto ci mettono Buttiglione e Prodi a mettersi d'accordo sottobanco e a dichiarare invece la loro opposizione ai quattro venti ? Io credo meno di ventiquattr'ore.

E poi dopo un anno di corteggiamento e' ora che i 'forse' di Berlusconi cedano il posto a dei si' o a dei no chiari decisi, senza piu' i giochi della seduzione. Certo quella di Pannella e' una scelta rischiosa, ma vivaddio esiste ancora qualcuno in Italia che accetta il rischio, che viola l'ovvio, che punta in alto senza accontentarsi del poco che si puo' ottenere una volta che si sia smarrita la propria identita'.

 
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