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Conferenza Movimento club Pannella
Fischetti John - 24 aprile 1995
Lettera a nessuno.

Ho riflettuto un bel po' prima di decidermi a dire qualcosa sulla lettera aperta di Dora Pezzilli a Rita Bernardini.

Non intendo polemizzare con Dora, non ne ho motivo, non ne ho scopo, non ne ho ragione e non ne ho necessità.

Rita e altri conoscono i fatti e la situazione. E di quello che accadeva in questi luoghi anche in questi ultimi mesi Rita ha avuto notizia, e anche richieste di valutazione.

Non ho accettato diverse richieste di candidatura per queste elezioni amministrative. Per diverse ragioni di opportunità. Non ultima quella di non fare cose anche solo apparentemente in contrasto con le scelte politiche in sede nazionale. Scelte politiche che ho pienamente condiviso e, per quel che mi è stato possibile, contribuito a formare.

Inoltre qui non c'era e non c'è la possibilità di organizzare una decente Lista Pannella, forse per mia responsabilità, e forse no. Altri devono deciderlo.

La raccolta delle firme sui 18 referendum potrà essere sinergica anche a questo. Vedremo.

Cosa voglio dire su ciò che ha scritto Dora, allora? Soltanto che Dora nell'inverno 1991-1992 ha raccolto le firme sui referedum, insieme a Michele Boselli. Ho firmato al loro tavolo e sono stato qualche ora con loro. E' lì che è iniziata la mia "storia radicale".

Nell'inverno 1993-1994 ho raccolto le firme sui referendum, quelli che (forse) andremo a votare l'undici giugno prossimo. Dora non è mai venuta al tavolo.

Alessandro Depetro (che può intervenire perchè segue questa conferenza) è passato un paio di volte. Mario Puiatti c'è stato una volta, per un'ora. Italo Corai cinque o sei volte, molte volte alcuni ragazzi (Davide Lisetto, Andrea Satta, Mauro Rampogna, e altre/i), molte volte ero da solo, e per fortuna che i cancellieri sono simpatici.

Ora inizia la nuova raccolta di firme. Dora scrive che è disponibile a lavorare su questo, ma "non con loro". Obiettivo condiviso, collaborazione no.

Prassi radicale?

"Non con loro". La sola risposta è che "loro" per come la penso non esiste.

Prendo in prestito Gaber per dire che io, io come persona, intendo lavorare sulla raccolta delle firme; io, io come persona, sarò in una (spero) bella primavera sulla strada, sulla piazza, sul marciapiede, con chiunque vorrà esserci; io, io come persona, apprezzo solo questo grande crinale del fare o no, dell'esserci o no; io, io come persona, vedo passare persone, cose, idee, fatti, forse storia, e spesso un ricordo è più dolore che conoscenza; io, io come persona, non mi sento "loro" e non mi sento "Partito Progressista di Pordenone".

Io, io come persona, mi sento, e a volte neanche intero, solo John.

--- MMMR v3.84 beta * Gutta cavat lapidem

 
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