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Conferenza Movimento club Pannella
Gallo Joshua Mathias - 1 maggio 1995
Rifondazione Radicale

Rispetto alle ultime elezioni politiche, la prossima tornata elettorale ci offrira' una sinistra concorrente e non piu' dirupante. Avevo spiegato a suo tempo questa distinzione che mi chiariva l'anomalia diffusa nel polo di sinistra. Oggi, invece, il quadro si e' corretto e, appunto, ritroviamo un centro-sinistra in regime di concorrenza: la sconfitta dell'anno scorso e la candidatura di Prodi sono la ragione e la conseguenza di questa inversione. Tra l'altro, se questa e' la correzione rispetto alle politiche del 1994, da un punto di vista puramente demagogico possiamo riconoscere che la spinta di novita' pende questa volta piu' a sinistra che a destra (al contrario dell'anno scorso). Ma non e' questo l'aspetto che vorrei sviluppare, sebbene importante in un'analisi sulla dislocazione delle forze, tanto piu' in regime bi-tri-polare. Infatti, se la sinistra e' diventata forza concorrente, a me interessa rivedere le ragioni di una proposta riformatrice rispetto alle forze in campo.

Il movimento dei club Pannella-riformatori insiste a volgere le spalle alla sinistra, come se nulla fosse cambiato dal marzo '94. Ad esempio, la candidatura di Prodi meriterebbe qualche attenzione. Infatti, non si tratta di una candidatura puramente "etnica", ovvero di partito; era questa l'anomalia delle scorse politiche: l'apparato del PDS, di per se' rappresentava tutto il polo, la sua candidatura a governare. Evidentemente non possiamo aspettarci stravolgimenti strutturali all'interno del PDS tali da annullare la sua "resistenza d'apparato", il suo "conservatorismo di struttura"; insomma, il caucus pidiessino ostacolera' ancora una spinta realmente riformatrice dal momento che qualsiasi rinnovamento intaccherebbe un parte del gigante ingabbiato. Eppure, per buona sorte, la leadership di Prodi puo' essere il miglior antidoto alla tenia pidiessina e, senz'altro, un buon passo nella direzione giusta. Tanto piu' che, come vedremo tra poco, il primato del PDS sul probabile cartello di governo e' oggi piu' a

rticolato.

Dunque, venendo ad attenuarsi quella minaccia anti-liberale, l'accoppiamento con Berlusconi perde una delle sue piu' fondate argomentazioni.

A questo punto, per completare le osservazioni sul nuovo quadro politico dal punto di vista dei riformatori, bisogna aprire gli occhi sul caso Bertinotti, senza intrappolarsi nei soliti vicoli ciechi. Non per niente bisogna parlare di Bertinotti piu' che di rifondazione comunista, in quanto la sua direzione ha trovato spesso resistenze nel partito; ma pian piano, l'originalita' che e' riuscito a guadagnarsi rispetto alla "vocazione-cespuglio di quercia" e, vorrei dire, rispetto alla desolazione generale, ha rafforzato la sua leadership. Inutile ricordare i tanti passaggi di questa affermazione: valga per tutti il coraggioso punto di vista sul referendum-sindacati, correggendo impopolarmente la banalizzazione del PDS sul pro/contro sindacati.

Mi aspetto, peraltro con pochi dubbi a riguardo, che rifondazione confluisca su Prodi; mi aspetto che la personalita' di Bertinotti illumini nel buio sotto la quercia.

Bene, questa e' la storia di uno di noi, che non si aspetta che Pannella si schieri con Bertinotti -forse si assomigliano troppo-, ma che ci prova per conto suo.

 
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