D. In breve, cos'e` il Club Pannella della Frontiera Elettronica?

R. Spiegare in qualche attimo un orizzonte vasto come quello della frontiera elettronica e` troppo al di sopra delle mie capacita` ma sono aiutato dal fatto che il pubblico al quale ci rivolgiamo sa gia`, sente gia`, che questo e` il passo assolutamente necessario da compiere.

Ci rivolgiamo a tutti quelli che non riescono a non sentire la portata rivoluzionaria delle nuove tecnologie nell'attivismo civile, sociale e politico. Computer, modem, reti, internet e quanto altro aprono prospettive enormi alle proprie individuali capacita` di influenza sull'opinione pubblica da una parte e sui "poteri costituiti" dell'altra.

D. Cosa si prepara a fare?

Ecco innanzitutto il club vuole conoscere e sopratutto costruire questi strumenti. Software, hardware. I piu` adeguati. E con questi supportare, gia` da subito gli obbiettivi propri del Movimento --ad esempio nella raccolta delle firme dei 18 referendum.

Poi vuole mettere i "consumatori" (ma anche e sopratutto i parlamentari radicali o riformatori) nelle condizioni di valutare, o quanto meno di conoscere le scelte che vengono prese nei palazzi del potere e che rischiano di rinverdire in Italia i fasti della partitocrazia anche nel campo della telecomunicazioni con la produzione di interessi privatissimi con costi sempre e solo pubblici a favore dei soliti grandi padroni del vapore.

Infine ci rivolgiamo a quanti sanno che tutta la farsa delle televisioni e` un modo vecchio e puzzolente per nascondere i fortissimi interessi sottostanti alla cablatura dell'Italia e alla privatizzazione della Stet in regime di monopolio della Telecom. Un monopolio telefonico che ha tenuto l'Italia nel giurassico delle telecomunicazioni, facendo pagare a ciascuno di noi sulle nostre bollette le invenzioni sfrenate e scaciate che i boiardi e i partitocrati di questo stato sono stati capaci d'immaginare. Non e` un caso che la Telecom proprio ieri abbia chiesto l'aumento delle tariffe telefoniche per le famiglie.

D. Ma perche' "Della Frontiera Elettronica"

Nella ragnatela di mezzi digitali che ci interconnettono stanno crescendo sempre piu` velocemente legami strettissimi e comunita` senza localizzazione geografica che oggi rappresentano la frontiera con le nuove terre elettroniche che dovremo strappare alle ombre del futuro.

E quindi mi rivolgo ai radicali, ma sopratutto ai sysop, agli hacker e a tutti coloro che gia` oggi sanno che e` inevitabile che la societa` dell'informazione cambi radicalmente il valore stesso anche di oggi hanno fondamenta stabilissime.

Proprieta`, produzione, lavoro, merito in vaste parte delle nuove terre del ciberspazio sono gia` parole senza senso.

Nella civilizzazione di questa nuova frontiera vi saranno giganteschi passi di creativita` --anche politica-- da compiere, noi abbiamo la presunzione di credere che solo la storia delle capacita` autenticamente riformatrice di un movimento come quello dei club pannella possa reggere questa sfida. E sempre di piu` ci sara` necessita` di difendere l'applicazione di nuovi e vecchi diritti, in primo luogo la nostra liberta` di espressione, e anche in questo nella storia di questo paese e` scolpito il nome di un solo grande movimento: quello radicale.

D. Quanti siete?

Pochi. E non saremo mai abbastanza. Visto che la sfida e' assolutamente spropositata per le forze che abbiamo. Ma poiche' non ci basta vogliamo rilanciare: vogliamo fare tutto anche senza vederci mai. Provando a sfruttare completamente --e se ci riusciamo esclusivamente-- il grande equalizzatore della telematica, vogliamo esplorare proprio tutte le potenzialita` dei mezzi di comunicazione a distanza. Tenere le nostre riunioni nelle stanze virtuali dei sistemi telematici, scambiarci dati, messaggi e informazioni adottando in pieno un modello di attivismo politico completamente distribuito.

Al solito appello che si fa, ovvero "chiunque tu sia", vogliamo aggiungere con la massima enfasi, "dovunque tu sia", in una grande citta` o nel piu` piccolo paese di provincia: TU PUOI essere utile a noi, al movimento e alla rivoluzione liberale. Per dare corpo in Italia al sogno di una grande societa` aperta e libera. Lavoreremo senza conoscerci uniti solo dalle cose che facciamo.

E il piu` sfigato dei computer puo` tenerti al centro di questa iniziativa. Telefonaci.

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