Ricevo una lettera inviata da Vittorio Pezzuto al Presidente del Club "Informazione e giustizia per la riforma liberale 1" Andrea Bernaudo e, per conoscenza, ai membri del Club stesso.Apprendo che questo e' stato sciolto per mancanza del minimo numero di iscritti previsto dallo Statuto, a causa della recessione di due membri e della mancata iscrizione al Movimento di un altro membro.
Eccomi quindi fuori ancor prima di aver cominciato. Ho partecipato alla riunione costitutiva, ne ho saltata un'altra, poi piu' nulla. Mi e' dispiaciuto, perche' mi ero iscritto con tutte le buone intenzioni di partecipare ad una compiuta iniziativa politica. Di poter discutere di politica, con amici. Come ho gia' avuto modo di scrivere in Conferenza, ho seguito le attivita' e le posizioni di Bernaudo e di Onofri, essendo talvolta d'accordo con loro, soprattutto in relazione alla forma ed alla sostanza dei rapporti fra Movimento e Polo.
Ho poi sentito di iniziative "contro" il Movimento, o almeno cosi' giudicate dalla Presidenza e dalla Segreteria. Non conosco il merito , non essendomi ulteriormente informato, per carenza di tempo ed anche, lo ammetto, per pigrizia. Cosi' come, per il tempo e per la pigrizia, non mi sono preoccupato di contattare gli altri membri del mio Club per cercare di capire cosa stesse succedendo.
Mi piacerebbe conoscere direttamente da Bernaudo le sue ragioni, e forse ne avro' occasione. Intanto sono senza "casa", e me lo merito: la pigrizia si paga. Sto pensando di aderire ad un altro Club, ma voglio rifletterci bene, ed esserne convinto.
Pezzuto, nella sua lettera, invita Bernaudo e noi "membri dispersi" a partecipare alla raccolta delle firme per i nuovi referendum. Ha ragione: personalmente mi sono limitato a firmare. Non posso che addurre le ragioni indicate sopra. Spero di trovare un compromesso ragionevole fra impegno militante e le altra attivita' che devo necessariamente svolgere, per partecipare finalmente alle iniziative in cui credo.
(Una possibilita' per l'impegno totale c'e', per vari motivi potrei non mantenere il mio attuale posto di lavoro: ma non credo che me lo auguriate!)
Auguri al Movimento ed a tutti noi.
Antonio Grippo