Roma, 6 giugno 1995Dichiarazione di Elio Vito e Peppino Calderisi
"La decisione dell'Ufficio di presidenza di sospendere Taradash per due sedute è gravissima e senza precedenti rispetto ai fatti.
Taradash ha subito nel corso della seduta di giovedì scorso una ingiusta espulsione avvenuta senza aver compiuto alcuno degli atti previsti dal regolamento per questa grave sanzione. Infatti l'art. 60, comma 1, prevede che "il Presidente può disporre l'esclusione dall'Aula se un deputato ingiuria uno o più colleghi o membri del governo" mentre Taradash si era limitato a continuare il suo intervento dopo che il presidente aveva dichiarato esaurito il suo tempo.
Ma oggi con la decisione dell'Ufficio di Presidenza Taradash ha subito una ingiustizia ancora più grave. Innanzitutto perché la decisione è stata adottata senza neppure ascoltare l'interessato; poi perché anche in questo caso la sanzione è stata comminata in violazione del Regolamento.
Infatti l'art. 60, comma 3, afferma che l'interdizione di partecipare ai lavori parlamentari può essere proposta "se un deputato fa appello alla violenza, o provoca tumulti, o trascorre a minacce o vie di fatto verso qualsiasi collega o membro del Governo, o usa espressioni ingiuriose nei confronti delle istituzioni o del Capo dello Stato". Taradash non ha messo in atto alcuno di questi comportamenti ma si è solo rifiutato, come consente lo stesso regolamento, di lasciare l'Aula sua sponte chiedendo invece che l'ordine del presidente fosse eseguito dai questori in base all'art. 60, comma 2."