Ha ragione Vittorio Pezzuto a dire che la situazione è insostenibile
da parte dei compagni che debbono sooportare di tasca propria il
pagamento, spesso sproporzionato e in nero, dei collaboratori di
cancelleria che escono ai tavoli. Ciò che una volta era un semplice
contributo in base all'autofinanziamento oggi è diventato uno
stipendio obbligatorio.
Sarebbe interessante sapere quanto queste figure statali percepiscono
in busta paga al netto. 15, 20 milalire all'ora? E perchè allora
chiedere a chi raccoglie le firme, in definitiva anche per loro, cifre
esorbitanti che spesso superano la loro stessa professionalità? E', a
mio parere, un abuso. Un handicap per la democrazia, una vera e
propria delegittimazione dell'art. 75, che può essere applicato da
parte dei cittadini solo se i collaboratori di cancelleria "fanno il
favore" di uscire al tavolo a certe condizioni. Ma il favore questa
gente lo fa ai compagni del tavolo o alla democrazia? Per ora, stante
le cifre che richiedono, mi pare più un atto di vampirismo,
opportunista ed offensivo per il popolo italiano, che praticamente non
ha più nelle proprie mani lo strumento referendario: lo deve chiedere
al collaboratore di cancelleria che sovente riceve pressioni in senso
stretto da uno o l'altro partito. Speriamo che il parlamento, al più
presto, legiferi in senso civile e democratico, ad esempio,
consentendo ai cittadini che firmano i referendum l'autocertificazione
della propria firma. La legge sull'autocertificazione è legge dello
Stato.
--- MMMR v3.60unr