PANNELLA: ORA NE LANCIO ALTRI DICIOTTO
INTANTO BALDASSARRE SCARICA SU PROMOTORI E PARLAMENTO "L'INGORGO DEI QUESITI"
IL LEADER RADICALE ACCUSA GLI ALLEATI: SE NE ABBIAMO PERSO QUALCUNO LA COLPA E' SOLTANTO DI BERLUSCONI
E adesso? "E adesso di referendum ne facciamo altri diciotto" . Compreso uno sull'abolizione della trinita' docente elementare e il ritorno all'antica maestrina. Ci sguazza Marco Pannella, in quelle che gli altri considera provocazioni. Ve lo ricordate quando nego' di essere logorroico? "mai detta una parola superflua in vita mia" E quella volta che giuro' di non essere un narciso? "Gli uomini d'azione come me non hanno tempo di guardarsi allo specchio". E quell'altra che Nello Ajello lo accuso' di avere "un ego gonfio come un souffle'? "Sono un nano se mi considero, un gigante se mi paragono".
Figuratevi allora se uno come lui, che risponde con un ghigno divertito al suo amico Silvio che lo definisce "sperduto nella sua follia", puo' sentirsi investito, toccato oppure soltanto sfiorato dalle polemiche sull'eccesso delle consultazioni referendarie, sullo stravolgimento del loro significato, sull'insofferenza manifestata anche ieri verso le ricorrenti chiamate alle urne: " Aoh, so' ddiventati tutti giuristi...Me se siamo stati noi a denunciare che l'istituto referendario veniva stravolto dalla Corte Costituzionale? Loro sono stati, quelli della Consulta, a costringerci a proporre solo quesiti complicatissimi che abolivano pezzetti di legge. Abbiamo fatto convegni, manifestazioni. Senza che nessuno se ne accorgesse. Le pare che possa ora accettare lezioni da analfabeti che si mettono in cattedra?".
- Quindi non e' pentito...
" E perche' dovrei esserlo? Ne facciamo altri diciotto ma ce ne vorrebbero altri ventiquattro,, di referendum. Non capisco tante polemiche. Sono un fatto di normalita' democratica."
- E' normale anche il crollo nell'affluenza?
" boh... in Svizzera in questi casi vota il 30%. eppure e' un paese di grande democrazia. O no? lo so che c'e' chi dice che cosi' si delegittima il Parlamento. Ma io non sono d'accordo. Credo che il referendum abrogativo sia la forma di piu' alta democrazia. Un rafforzamento del regime parlamentare. una dialettica sanissima. Infatti insisteremo.
- sara' dura se passera' una delle proposte di rendere piu' difficile la raccolta delle firme.
" Ma l'idea di passare a un milione di firme Gerardo Bianco e altri la proponevano gia' nel '67! non cambierebbe nulla. Potrebbero metterne anche due milioni...l'importante sarebbe solo una semplificazione della raccolta delle firme. sa quanto costa un notaio? Duecentomila lire l'ora. non mi si dica che questa e' democrazia!".
- Ma valeva la pena di chiedere alla gente di pronunciarsi sull'orario dei negozi?
" intanto ricordiamoci, punto primo, che i sette referendum piu' importanti ci sono stati segati dalla Corte Costituzionale. E che, punto secondo, le saracinesche aperte o abbassate cambiano la qualita' della vita... ma poi, scusi ma abbiamo provato per anni a far passare questi temi in Parlamento! Tutto inutile".
- Non e' assurdo chiedere di tornare a votare perfino sul ritorno al vecchio maestro elementare?
" nooone! Perche' il Parlamento non se ne occupa. Sono dodici anni, per dire, che chiediamo la smilitarizzazione della Guardia di Finanza".
- Beh, almeno questa volta non si lagnera' di aver corso da solo.
" Scherza? non siamo mai stati soli come stavolta".
- E' una battuta? Tranne che sul commercio avete avuto tutto il Polo e tutte le tivu' berlusconiane dalla parte vostra.
" Ma non e' vero. Non hanno fatto una sola manifestazione. Una sola. Neppure sul sindacato. A loro interessavano solo le televisioni. Hanno fatto un'operazione di oscuramento. Di occultamento. Per non correre rischi hanno puntato sul traino del No. Quindi abbiamo avuto a che fare non solo con l'opposizione degli avversari ma anche con un comportamento dei pretesi alleati inaccettabile. Se abbiamo perso qualche referendum lo dobbiamo solo a loro".
- Eppure, sul sistema elettorale dei grandi comuni, ad esempio, il Polo era compatto.
" Ma va? E chi ha parlato? Chi?
- Era uscita su tutti i giornali la posizione del centrodestra.
" Come no? Un francobollo. Mezza riga. Ma non c'e' stato un comizio, un dibattito, un volantino per votare si. Berlusconi si era impegnato a prendere anche sui commercianti una posizione liberale. Non l'ha retta. Il messaggio e' stato uno: ai referendum si vota No. Difatti sono stato l'unico che negli ultimi due mesi ha attaccato la Fininvest".
- Non esageriamo.
" Parlo sul serio. Gli altri erano per il compromesso. L'unico sono stato a battermi."
- E allora perche' non e' andato a imbavagliarsi negli studi del biscione come una volta faceva in quelli della Rai?
" Perche' la Rai e' un servizio pubblico e deve rispettare i doveri di un servizio pubblico. Le reti Fininvest sono private. Quindi le ho attaccate ferocemente, ma solo sul piano politico. Non della legalita'".
- Certo e' che adesso le hanno rovinato il curriculum: non si era vantato un paio di anni fa di non aver mai perso un referendum?
"Magari. Posso mai aver detto questo? Molti ne ho persi purtroppo. Al massimo posso aver detto che, ad esempio sul finanziamento dei partiti, essendo arrivati al 43 per cento avendo tutti contro era comunque un successo politico. E anche stavolta, sui commercianti...".
Gian Antonio Stella