ROMA 15 GIUGNO 1995

SONO 23 GLI EMENDAMENTI PRESENTATI DAI DEPUTATI RIFORMATORI SUL DISEGNO DI LEGGE PENSIONISTICO. "CONSIDERIAMO LA PROPOSTA DEL GOVERNO DEL TUTTO INSODDISFACENTE ED INADEGUATA - AFFERMANO PAOLO VIGEVANO (DEPUTATO) E BENEDETTO DELLA VEDOVA (RESPONSABILE ECONOMICO DEI CLUB PANNELLA). ALLO STATO ATTUALE IL DISEGNO DI LEGGE, FRUTTO DI UN ACCORDO COMPROMISSORIO ED ANOMALO TRA IL GOVERNO DEI "TECNICI" ED IL SINDACATO, NON PRESENTA ASSOLUTAMENTE QUELLE CARATTERISTICHE DI PROFONDA RIFORMA DEGLI ISTITUTI E DI ROTTURA CON IL PASSATO INDISPENSABILI PER DISINNESCARE LA MINA DEL DEBITO PENSIONISTICO.

I NOSTRI EMENDAMENTI, NELLE LORO LINEE GENERALI, MIRANO AD ACCELERARE IL PERIODO DI TRANSIZIONE; AD ELEVARE - ANCHE A REGIME - L'ETA' PER IL CONSEGUIMENTO DELLA PENSIONE DI VECCHIAIA; A RIDURRE DRASTICAMENTE E IN TEMPI BREVI L'UTILIZZO DELL'ANOMALO ISTITUTO DELLE PENSIONI DI ANZIANITA'; A FISSARE AL 30 PER CENTO, ANZICHE' AL 33, L'ALIQUOTA CONTRIBUTIVA. ALTRE PROPOSTE RIGUARDANO L'AIDS (SI CHIEDE L'ESTENSIONE AI MALATI DELLE PRESTAZIONI OGGI PREVISTE PER LA TUBERCOLOSI) E GLI EXTRACOMUNITARI (SI CHIEDE L'ADOZIONE DI MECCANISMI CHE FACILITINO IL RIENTRO NELLA LEGALITA' CONTRIBUTIVA DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI LAVORATORI CHE, PERO', ABBIANO PRESTATO LA LORO OPERA PER ALMENO TRE ANNI)."