La battaglia antiproibizionista contro l'aborto di stato e contro la
droga di stato, puo' essere vinta sopratutto in questi modi.
Premesse: gran parte dei cittadini al di sotto dei vent'anni
considerano il diritto all'aborto un fatto acquisito, quindi non sono
in grado su questo argomento di considerare "il vietato".
In altrettanto modo gran parte dei cittadini al di sotto dei venti
ventritre' anni considerano la droga un fatto vietato e non sono in
grado di calcolare "il libero".
Chi mangia solo formaggio non puo' comprendere il pollo.
Dovremmo quindi essere in grado con un salto da logica formale di far
comprendere loro che in entrambi i casi (aborto e spinello) il
problema non consiste tanto nel contenuto quanto nel fatto che la
lotta contro un qualsiasi monopolio, anche se non e' in grado di
trasformare il brutto nel bello consentira' ad ognuno di compiere
scelte autonome e di sottrarsi all'invasione dello Stato nei confronti
della vita del cittadino. Consentendo cosi' al taumaturgo, quanto
allo scienziato, quanto al medico di migliorare comunque i contenuti
oggettivi sia di questo che di quello e di aiutare in modo serio
coloro che non vogliono ne' l'aborto ne' lo spinello. Potete
considerare questi referendum alla stregua di quello appena vinto
contro la TV di Stato. Evocare l'immagine di uno Stato autoritario
che: non ti consente di scegliere ne' il medico che il tipo di
spinello (considerato che esso puoi comunque trovarlo al mercato
mclandestino, come una volta si trovava l'aborto), consente a noi di
far comprendere che la svolta realmente liberaldemocratica in Italia,
passa essenzialmente attraverso temi di questo tipo. Ora, mi rendo
conto che qualcuno dira' subito che di questo passo si potrebbe
arrivare alla legalizzazione del suicidio. E' vero. Se cosi' sara',
non solo potremo evitare che a suicidarsi siano persone che non ne
hanno motivi, ma potremo aiutare chi non sopportando una vita che a
loro giudizio non accettano evitino di far saltare per aria qualche
condominio. In Friuli c'e' la percentuale di suicidi piu' alta
d'Italia, e gran parte di coloro che lo hanno compiuto, non si sono
rivolti al medico per chiederlo; se l'avessero fatto forse qulcuno
saremmo riusciti a salvarlo.Comprendo che il parallelo e' arduo, ma
dobbiamo proprio prepararci ad affrontarlo. Sono convinta che prima
di vincere la battaglia contro la pena di morte dovremo abolire
l'ergastolo e legalizzare il suicidio. (l'eutanasia non c'entra un
cazzo)