Lì, in Francia, il 26 e il 27 giugno prossimi i Capi di Stato e di Governo della Unione Europea si riuniranno in vertice. Migliaia di parlamentari e di personalità di vario genere e valore, sovente altissimo, chiedono a quei capi di Stato e di Governo di assumere decisioni tali da consentire alla Bosnia di entrare nella UE come stato membro. E lì, il 26 alle 11, migliaia e migliaia di persone converranno (meglio: stiamo operando a che convengano) da vari paesi per manifestare la volontà che questa decisione venga presa, che venga discussa, o rigettata con esplicitezza.Non è un gioco, né una follia. Né una follia apparente resa dignitosa dalla remota consapevolezza che ciascuno può avere per cui sì, potrebbe, l'ingresso della Bosnia nella UE, essere risolutivo per la tragedia delle terre ex-yugoslave, ma che non si farà, non lo faranno; e che non c'è nulla da fare.
La questione è in termini chiari, che nemmeno abbisognano di essere evocati: è facilissimo immaginare cosa potrebbe avvenire e cosa avverrebbe, quali strade potrebbero aprirsi e si aprirebbero, se la Repubblica di Bosnia divenisse stato membro della Unione Europea. In definitiva è semplice da immaginare. Ed è semplice da fare. Senza nemmeno che occorra troppa fantasia.
Il 26 giugno i leader della UE saranno a riunirsi in vertice, anche su questo.
Il vertice di Cannes sarà deludente nei suoi esiti, o sarà sorprendentemente il principio di una fase nuova di politica internazionale. Non sappiamo. Possiamo prevedere che gli esiti saranno in proposito deludenti per le aspettative dei più.
Ma mi permetto di chiedere a chi usa di questa conferenza se aspettative e attese abbia. Perché è possibile che non se ne abbia, perché è possibile che in ciascuno prevalga o continui a prevalere quel che prevale da anni.
Vedremo in quanti saremo a Cannes. In quanti useremo i pullmann che alcuni compagni stanno organizzando da varie città italiane.
E vedremo quanti telefoneranno allo 06/689791 per chiedere a che ora parte il più vicino pullmann per Cannes.
Perché ci si può pure non andare affatto, là, se non si hanno aspettative, e se ci si copre del fragile alibi dell'avere altro da fare.
Ciao