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Conferenza Movimento club Pannella
Dentamaro Gaetano - 21 giugno 1995
Club Urbanistica a Roma
Re:2179

Caro Angiolo,

riprendendo il tuo intervento per un club sull'urbanistica a Roma, voglio farti

presente che, insieme a Gino Di Liberto e altri compagni, ci siamo fatti promotori, fin

dall'ottobre scorso di un Club "Per l'ambiente urbano", che, a fronte dei tremendi

problemi urbanistici della cittß, aveva fatto una scelta se vogliamo minimalista,

quella di occuparsi del rispetto dell'area pedonale di Piazza della Maddalena.

Piazza della Maddalena, per i non romani, nei dintorni del Pantheon, piccolo gioiello,

l'area pedonale pi· violata di Roma. Vi stazionano in permanenza i furgoncini per

le consegne del macellaio Angelo Feroci [omen nomen!], i motorini passano e

spassano facendo gimkane tra i passanti, la scorta di Tatarella di casa, e altri

privilegiati abitanti dei palazzi che si affacciano sulla piazza non rinunciano a

parcheggiare sotto il proprio portone e sotto i cartelli che proclamano "AREA

PEDONALE! ZONA RIMOZIONE!". Una delle vie di accesso della piazza, con divieto

di sosta, perennemente ingombra di auto in parcheggio... qualche tempo fa,

un'ambulanza che doveva portar soccorso fu bloccata nello stretto passaggio e

l'anziana signora che l'attendeva pass a miglior vita senza il conforto della C.R.I.

Il nostro discorso era semplice: Caro Rutelli, sei in grado di affermare la legalitß (=il

rispetto dell'area pedonale) in questi 600 metri quadrati di piazza, senza guardare in

faccia a maggiorenti siano essi politicanti o commercianti? Abbiamo fatto tavoli,

raccolto firme tra i cittadini e i commercianti della zona, ci siamo seduti in terra per

impedire il passaggio delle 2/4 ruote. Il Presidente del Club Di Liberto ha promosso

denuncie penali e amministrative: infatti i vigili che dovrebbero vigilare non vigilano,

non elevano contravvenzioni ai contravventori, quindi c' omissione, abuso, falso

ideologico, e un danno per l'erario di cui potrebbe occuparsi la Corte dei Conti...; e

infine, di fronte al nulla di fatto, siamo arrivati all'azione di disobbedienza civile, il 23

dicembre 1994 abbiamo rimosso dai pali i cartelli "AREA PEDONALE!RIMOZIONE

FORZATA!" e li abbiamo portati in Campidoglio, ben impacchettati a mo' di regalo di

Natale. Risultato, a distanza di mesi: politicamente zero (passeggiate in Piazza della

Maddalena e constaterete voi stessi), per l'amministrazione capitolina ora chiede a

Gino di rimborsare i soldi della franchigia assicurativa per la re-installazione dei

cartelli.

Un'azione simbolica. Nel corso dei mesi, nelle assemblee, nei contatti avuti con

Bruno Zevi abbiamo ripetutamente cercato di coinvolgere i consiglieri comunali della

Lista Pannella (Rampini e Francese) per lanciare, dopo aver vinto la prima battaglia

dell'area pedonale, azioni di respiro pi· ampio: l'idea di Zevi di un concorso

internazionale di idee per Roma moderna e di un plastico come quello realizzato per

il piano di Philadelphia negli anni 30 [un plastico della cittß di centinaia di metri

quadri, diviso in settori, e con due facce: da un lato la cittß com' ; si preme un

bottone, si rovescia il settore, e si propone come cambiare, coinvolgendo la cittß in

un'esperienza di discussione e confronto]; l'idea, sempre di Zevi, delle "Cento

Piazze", et coetera. Ma n Rampini n Francese hanno voluto interessarsi di quanto

sopra; e mi sembra che non abbiano saputo esprimere granch d'innovativo su

questi temi, a partire dalla posizione assunta su quello che passato per essere il

nuovo Piano Regolatore della cittß (?) cio quel documentuccio sui parchi di qualche

mese fa.

E il grattacielo a Pietralata? E la Roma del 2000? Chiacchiere del "piacione". Si pu

star certi che per Roma 2000 una cosa almeno sarß realizzata, e cio la fermata

S.Pietro del metro, quella che servirß a scaricare di fronte a papone Woityla 15

milioni di credenti (ma in che?) e a farli ripartire il pi· presto possibile, dopo che

avranno passato i due tre giorni di rito ospiti paganti dei conventi di suore (che non

pagano tasse, alla faccia degli albergatori romani), aver dato un'occhiata alla

Fontana di Trevi stretti tra collinette di rifiuti, comprato un Colosseo di plastica bianca

e aver consumato pizza e coca acquistate presso uno dei carri-ristoro della famiglia

Tredicine.

Ah sø, un'altra cosa. Per quella data, dovremmo anche avere il famoso

completamento dell'anello ferroviario. Se tutto va bene, perch cosø delle opere del

regime.

Allora, che si fa? Rilanciamo il Club cercando di schiodare anche quelle quattro

natiche di piombo targate Pannella che siedono in cima al colle delle oche, o

continuiamo a lasciar perdere?

A presto,

Gaetano

 
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