Re:2179Caro Angiolo,
riprendendo il tuo intervento per un club sull'urbanistica a Roma, voglio farti
presente che, insieme a Gino Di Liberto e altri compagni, ci siamo fatti promotori, fin
dall'ottobre scorso di un Club "Per l'ambiente urbano", che, a fronte dei tremendi
problemi urbanistici della cittß, aveva fatto una scelta se vogliamo minimalista,
quella di occuparsi del rispetto dell'area pedonale di Piazza della Maddalena.
Piazza della Maddalena, per i non romani, nei dintorni del Pantheon, piccolo gioiello,
l'area pedonale pi· violata di Roma. Vi stazionano in permanenza i furgoncini per
le consegne del macellaio Angelo Feroci [omen nomen!], i motorini passano e
spassano facendo gimkane tra i passanti, la scorta di Tatarella di casa, e altri
privilegiati abitanti dei palazzi che si affacciano sulla piazza non rinunciano a
parcheggiare sotto il proprio portone e sotto i cartelli che proclamano "AREA
PEDONALE! ZONA RIMOZIONE!". Una delle vie di accesso della piazza, con divieto
di sosta, perennemente ingombra di auto in parcheggio... qualche tempo fa,
un'ambulanza che doveva portar soccorso fu bloccata nello stretto passaggio e
l'anziana signora che l'attendeva pass a miglior vita senza il conforto della C.R.I.
Il nostro discorso era semplice: Caro Rutelli, sei in grado di affermare la legalitß (=il
rispetto dell'area pedonale) in questi 600 metri quadrati di piazza, senza guardare in
faccia a maggiorenti siano essi politicanti o commercianti? Abbiamo fatto tavoli,
raccolto firme tra i cittadini e i commercianti della zona, ci siamo seduti in terra per
impedire il passaggio delle 2/4 ruote. Il Presidente del Club Di Liberto ha promosso
denuncie penali e amministrative: infatti i vigili che dovrebbero vigilare non vigilano,
non elevano contravvenzioni ai contravventori, quindi c' omissione, abuso, falso
ideologico, e un danno per l'erario di cui potrebbe occuparsi la Corte dei Conti...; e
infine, di fronte al nulla di fatto, siamo arrivati all'azione di disobbedienza civile, il 23
dicembre 1994 abbiamo rimosso dai pali i cartelli "AREA PEDONALE!RIMOZIONE
FORZATA!" e li abbiamo portati in Campidoglio, ben impacchettati a mo' di regalo di
Natale. Risultato, a distanza di mesi: politicamente zero (passeggiate in Piazza della
Maddalena e constaterete voi stessi), per l'amministrazione capitolina ora chiede a
Gino di rimborsare i soldi della franchigia assicurativa per la re-installazione dei
cartelli.
Un'azione simbolica. Nel corso dei mesi, nelle assemblee, nei contatti avuti con
Bruno Zevi abbiamo ripetutamente cercato di coinvolgere i consiglieri comunali della
Lista Pannella (Rampini e Francese) per lanciare, dopo aver vinto la prima battaglia
dell'area pedonale, azioni di respiro pi· ampio: l'idea di Zevi di un concorso
internazionale di idee per Roma moderna e di un plastico come quello realizzato per
il piano di Philadelphia negli anni 30 [un plastico della cittß di centinaia di metri
quadri, diviso in settori, e con due facce: da un lato la cittß com' ; si preme un
bottone, si rovescia il settore, e si propone come cambiare, coinvolgendo la cittß in
un'esperienza di discussione e confronto]; l'idea, sempre di Zevi, delle "Cento
Piazze", et coetera. Ma n Rampini n Francese hanno voluto interessarsi di quanto
sopra; e mi sembra che non abbiano saputo esprimere granch d'innovativo su
questi temi, a partire dalla posizione assunta su quello che passato per essere il
nuovo Piano Regolatore della cittß (?) cio quel documentuccio sui parchi di qualche
mese fa.
E il grattacielo a Pietralata? E la Roma del 2000? Chiacchiere del "piacione". Si pu
star certi che per Roma 2000 una cosa almeno sarß realizzata, e cio la fermata
S.Pietro del metro, quella che servirß a scaricare di fronte a papone Woityla 15
milioni di credenti (ma in che?) e a farli ripartire il pi· presto possibile, dopo che
avranno passato i due tre giorni di rito ospiti paganti dei conventi di suore (che non
pagano tasse, alla faccia degli albergatori romani), aver dato un'occhiata alla
Fontana di Trevi stretti tra collinette di rifiuti, comprato un Colosseo di plastica bianca
e aver consumato pizza e coca acquistate presso uno dei carri-ristoro della famiglia
Tredicine.
Ah sø, un'altra cosa. Per quella data, dovremmo anche avere il famoso
completamento dell'anello ferroviario. Se tutto va bene, perch cosø delle opere del
regime.
Allora, che si fa? Rilanciamo il Club cercando di schiodare anche quelle quattro
natiche di piombo targate Pannella che siedono in cima al colle delle oche, o
continuiamo a lasciar perdere?
A presto,
Gaetano