Sui quotidiani odierni - e non su tutti - viene dato un qualche risalto (molto contenuto) ad una inchiesta della Procura di Napoli su presunte irregolarità commesse nell' aggiudicazione dei lavori per il restauro degli scavi di Pompei, lavori effettuati con fondi FIO, appaltati tra l' 88 ed il '90.
Fin qui, sembrerebbe, nulla di nuovo.
Ma il fatto 'interessante' è che i lavori sono stati aggiudicati ad un consorzio temporaneo di imprese di cui fa parte, insieme ad imprese di area democristiana già note alle cronache giudiziarie, con la quota del 24 %, la CCC, madre di tutte le cooperative, con allegato avviso di garanzia per Fabio Carpanelli, titolare della coop già arrestato per altra inchiesta la scorsa settimana.
Frattanto, su Repubblica odierna, v' è un'intervista a Gennaro Marasca, assessore alla Trasparenza del Comune di Napoli, già membro del CSM di Magistratura Democratica, il quale afferma:
"Sarebbe un vero guaio se fossero solo i giudici a turtelare la legalità. In passato è accaduto e i guasti sono evidenti. Ma oggi non è più così, molti soggetti istituzionali e politici stanno mostrando attenzione verso mla cultura della legalità a Napoli [...] il neo maggiore di Cordova è non voler riconoscere che oltre a lui ci sono anche altre persone che vogliono raggiungere lo stesso obiettivo: il ripristino della legalità. E tra questi ci metto subito Bassolino. [...] Il Pds rileva il pericolo di un' invadenza del giudiziario nei settori amministrativi, un accanimento inquisitorio pericoloso. Da correggere. In fretta. [...]"
A Napoli, dunque, tra coop, appalti, inchieste, procura, Bassolino, Improta, lavori in corso...
Rino