e messaggio in mail di Marina)

Carissimi Marina e Paolo,

Vi scrivo pubblicamente perche' l'intervento di Paolino in conferenza mi ha sorpresa e, non ho difficolta' ad ammetterlo, un pochino dispiaciuta.

Non pensavo avere interpretato cosi' male la proposta che mi era stata fatta al Consiglio Generale, e cioe' di costituire un Club Pannella in vista del prossimo Grande Satyagraha. Ho accettato subito perche' non mi e' stato detto che ero "una degli interpellati" e non l'unica interpellata.

In quanto all'annuncio fatto in Consiglio, e' stata una mia iniziativa e non una iniziativa collegiale per il semplice motivo che ne' Marina ne' Paolino erano presenti quel giorno. Ma non immaginavo che questa mia decisione potesse essere interpretata come una scorrettezza nei confronti dei miei compagni, avendo fatto i nostri 3 nomi e non solo il mio, e avendo annunciato il "progetto" e non l'iniziativa. E' la mia deformazione professionale (sono pubblicitaria) che mi spinge sempre alla pubblicizazione di una iniziativa per lanciarla subito alla grande. Avevo chiesto a Paolino e a Marina che nome avevano pensato di dare al Club: mi avevano risposto"Perche' viva il Tibet", o qualcosa del genere... Ho chiesto ad Angiolo Bandinelli (mio vicino al Consiglio) il suo parere: Mi ha risposto che secondo lui la parola "nonviolenza" andrebbe bene nel titolo, visto l'obbiettivo del Club. "Con la nonviolenza - Con il Tibet" fu la sua proposta, ed io trovai buonissima questa denominazione.

Ma non e' il "nome" dato in un annuncio che conta. Lo si puo' sempre cambiare dopo, e' ovvio. E' l'annuncio dell'iniziativa che e' importante. (Il nome inglese "Nonviolence for free Tibet", immaginato li' per li', era vicino a quello italiano: Vittorio Pezzuto (che dalla Presidenza ha letto l'annuncio che gli ha passato Marco Pannella) nella fretta e la confusione del momento non lo ha visto e non lo ha letto.)

In quanto alla denominazione di Club Transnazionale, mi e' sembrato piu' che ovvio che "italiani" e "non-italiani" dovessero lavorare insieme per la buona riuscita di un Satyagraha Internazionale. Tutto qui. Se il mio entusiasmo ha lasciato perplessi i miei compagni, me ne scuso. Comunque sia, non abbiamo certo parlato di un intergruppo parlamentare A PROPOSITO DI QUESTO CLUB. Avrei subito declinato l'offerta perche' non lavorando alla Camera e non essendo parlamentare, altri, e ben meglio di me, potevano organizzare la cosa.

Ho degli amici carissimi fuori Italia che avrei interpellato. Marina mi risponde a questo proposito (in privato) che il modo migliore per coinvolgerli e' di iscriverli al Partito Radicale. Grazie Marina... ci avevo pensato da sola!

E con questo credo che mi ritirero' in buon ordine dopo avere subito questa lezione di radicalismo e di correttezza. Ma avete creduto davvero che io avessi intenzione di fare qualsivoglia "iniziativa politica sul Tibet" in concorrenza, o meglio, al posto del Partito Radicale???

Ho solamente pensato di accettare quello che mi era stato proposto, e cioe' di dare una mano al Partito nell'organizzare il Grande Satyagraha Internazionale, e di aiutare il Movimento dei Club creandone uno nuovo "a tema". Se ho sbagliato in qualcosa, avreste potuto dirmelo in privato o piuttosto durante la nostra prima riunione prevista (e poi rimandata "perche' non c'e' fretta"...) per domani pomeriggio, e non farne un "casus belli" che non credo di essermi meritata. Ero in buonissima fede, avreste dovuto capirlo. Marco Pannella mi era parso entusiasta all'annuncio di questa iniziativa. Entusiasta quanto lo ero io. Peccato. Mi scuso con lui dell'equivoco.

Vi auguro buon lavoro, e spero che troverete al piu' presto la persona giusta alla quale affidare i vostri progetti.

Laura