CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE TRA POTERI DELLO STATO CONTRO PARLAMENTO E PRESIDENTE REPUBBLICA IN CASO DI APPROVAZIONE E PROMULGAZIONE DI UNA LEGGE ELETTORALE NAZIONALE COME QUELLA REGIONALE PER CONTRASTO CON IL REFERENDUM DEL 18 APRILE '93DICHIARAZIONE DI PEPPINO CALDERISI
"L'APPELLO DI BARBERA, SCOPPOLA, PASQUINO E DEGLI ALTRI "REFERENDARI" E' STATO CHIARISSIMO: L'ESTENSIONE A LIVELLO NAZIONALE DEL SISTEMA ELETTORALE REGIONALE SAREBBE LA NEGAZIONE DEL REFERENDUM DEL 18 APRILE '93, QUANDO L'83 % DEGLI ELETTORI SI E' PRONUNCIATO A FAVORE DEL COLLEGIO UNINOMINALE MAGGIORITARIO PER L'ATTRIBUZIONE DELLA PARTE PREVALENTE (75%) DEI SEGGI.
LA LEGGE REGIONALE E' INVECE PROPORZIONALE PER L'80%, SI BASA SUL VOTO DI PREFERENZA E SU UN PREMIO DI MAGGIORANZA: UN SISTEMA DIAMETRALMENTE OPPOSTO A QUELLO UNINOMINALE MAGGIORITARIO.
SE FOSSE APPROVATA UNA LEGGE COME QUELLA REGIONALE, TRE PROMOTORI DEI REFERENDUM DEL 18 APRILE '93 SOLLEVEREBBERO IMMEDIATAMENTE IL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE SIA NEI CONFRONTI DEL PARLAMENTO SIA NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA QUALORA RITENESSE DI PROMULGARE LA LEGGE STESSA".
