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Conferenza Movimento club Pannella
Pezzilli Dora - 10 luglio 1995
Purtroppo il Movimento dei Club Pannella deve essere consapevole, che
se vuole raccogliere le firme, se vorra' vincere un domani la

battaglia, che rimane "contro" quella legge,non deve dare voce a

coloro che si ostinano a difendere a tutti costi quell'errore, bensi'

a chi si e' battuto, magari rinunciando a collaborare (me ne sono

andata dall'Aied nell'89 proprio per questa ragione), al gioco che

essenzialmente consiste nel continuare a far "finta" di aiutare

l'Itaslia a non abortire.La legge 194, come gia' vi dicevo sara'

difesa sopratutto da coloro che lavorano ancora nelle strutture che

applicano la legge, e che percepiscono degli enormi vantaggi da questa

situazione. Molto probabilmente, anzi sicuramente, le uniche persone

serie di fronte a questa situazione, sono le persone che hanno

obiettato , non per interesse personale, oppure quelle che hanno a

vuto il coraggio di dire come stavano realmente le cose. Le altre

cercano solo di salvare il loro potere personale le loro baracche a

spese dell'utente e del cittadino, Lo Stato, con i suoi contributi che

hanno consentito il persistere del gioco,ha rivestito la parte

dell'ufficiale collaboratore pagatore.Leggendo Eric Berne scoprirete

che il gioco in questione si chiama "alcolizzato" in bianco

ovviamente. Questo gioco e' stato da me analizzato nel 1989, nella

sede del vecchio partito radicale in una riunione dove veniva

anticipata la futura battaglia contro, badate bene, LA LEGALIZZAZIONE

DELLE DROGHE.Io. diversamente da Taradasch, ero del parere che

bisognasse da subito battersi per la depenalizzazione.Quindi

l'antiproibizionismo non e' altro che una versione del gioco "il

bevitore".Non credo sia molto liberale insistere su di un errore.Per

questo li' dove si costruiscono strutture che non servono ai fini di

una autentica liberazione dell'individuo dall'ingerenza dello Stato in

questioni che riguardano il sesso o lamorale, si spende solo del

danaro e si mantiene il gioco in vigore.La Costituaione Italiana

concede, come dicevo allora, purtroppo inascoltata, a chiunque di

rifiutare una simile persecuzione.Sia ben chiaro che il passaggio da

regolamentazione a depenalizzazione, lascia sul selciato pi' di un

cadavere.Sopratutto non risolve assolutamente il problema delle droghe

leggere.Infatti sull'aborto, comunque andasse gran parte delle donne

erano comunque piu' interessate a rivolgersi alle strutture pubbliche

(rischio di morte, prezzo, condizione sociale), ma rispetto alle

droghe leggere la cosa e' inutile.Nemmeno una feroce eliminazione

delle medesime da parte di chi ha interesse a legalizzare puo'

ottenere lo scopo.(mi pare evidente che la mafia ha, ripeto, ha,

interesse a legalizzare)Gran parte dei fumatori di cannabis della mia

generazione, hanno da tempo compreso come stanno le cose. E preferisce

aspettare.

 
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