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Conferenza Movimento club Pannella
Pezzilli Dora - 10 luglio 1995
il motivo per il quale affermo che la cosidetta "mafia" ha interesse
ha legalizzare le droghe e' il medesimo per il quale alcune femministe

dell'epoca dell'aborto avevano interesse a legalizzare l'aborto; esse

si sarebbero cosi' trasformate da agitatrici politiche in efficenti

consulenti terapeutiche o in ginecologhe affermate, sempre pronte a

scusare e perdonare, e sopratutto a non risolvere.Oppure a conquistare

un potere politico personale sugli appoggi ricevuti durante quella

campagna elettorale.Naturalemte il potere reale lo hanno conquistato

le prime a dispetto delle seconde. Poche sono state infatti le donne

che hanno saputo trasformare quella decisione in qualcosa di positivo

per le donne. Altrettante poche hanno messo in discussione sia la loro

professione che il proprio potere personale.Tutto andava bene, pur di

continuare "a bere".Con la droga ci troviamo nella medesima

situazione. Coloro che distribuiscono le droghe non solo lo fanno

sempre con l'avvallo del potere (capocameriere) ma hanno tutto

l'interesso a farḷa diventare una vera e propria professione inserita

nel sistema di legalizzazione ; cio' consentirebbe di trasformare le

odierne "pizzerie", in autentici luoghi di distribuzione al fine di

coltivare meglio attivita' ben piu' remunirative. (nel caso

dell'aborto, sterilizzazioni a cifre mastodontiche, soldi versati

dalla regione per la prevenzione, inseminazioni artificiali in carenza

di legislazione,e quant'altro serve a mantenere in piedi un baraccone

che trova la sua ragione di esistere, solo all'interno di un mercato

di fatto di monopolio , o al massimo di duopolio come l'Aied)Tutto

cio' e' chiaro che e' legale, cio' che bisogna chiederci e' se e'

morale fungere da scusa rispetto allo Stato che non interviene proprio

in quanto c'e' chi da molto tempo contribuisce a togliergli le

castagne dal fuoco.Per cio' che riguarda le droghe la situazione

potrebbe essere come ben capite di molto peggiore.Se poi pensate che

droghe e prostituzione sono di fatto mercati collegati capite che e'

difficile pretendere di legalizzare le droghe senza contemporaneamente

legalizzare la prostituzione.E si ritorna a bomba. Dobbiamo quindi

chiederci e' preferibile depenalizzare lasciando ad ognuno il compito

di provvedere oppure agire da agente di collegamento rispetto al

"bevitore" o all'utente della prostituzione? Come ben capite questo

per uno Stato civile si scontra con un problema d'ordine superiore,

ovvero morale.A me personalmente fa orrore sia la prostituzione intesa

come lavoro, sia lo Stato lenone, sia lo Stato che collabora con chi

"beve" e un mucchio di altre cose.Altre posizioni di puro stampo

liberale sono per me da inserire in quelle visioni aristocratiche con

le quali come socialista non ho niente a che spartire.

 
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