Roma, 21 Luglio 1995
Al Ministro degli Affari Esteri
Premesso che:
- la Presidenza del Consiglio dei ministri patrocina un convegno che si terrà a Pechino il 4 e 5 ottobre p.v. dal titolo "Incontro Italia-Cina: La cultura veicolo di impresa e di sviluppo. Investire, produrre e vendere in Cina";
- il convegno ha lo scopo di consentire la discussione di proposte di collaborazione industriali, commerciali e finanziarie tra aziende italiane e partner cinesi e ad esso parteciperà lo stesso Primo ministro Li Peng;
- il mantenere rapporti commerciali con la Cina non può non tener conto del fatto che in quel Paese i diritti civili ed umani vengono quotidianamente conculcati;
- il Parlamento europeo ha approvato il 13 luglio u.s. una risoluzione in cui si chiede alle autorità cinesi di porre fine alle violazioni dei diritti dell'uomo ed in cui viene riaffermata l'illegalità dell'invasione cinese del Tibet;
- la politica cinese di aborti e sterilizzazioni forzate viene usata come metodo di controllo delle nascita e diviene nel Tibet un vero e proprio genocidio;
per sapere:
- se e in che modo il Governo intenda far sì che la presenza italiana al convegno e il suo patrocinio da parte del Governo stesso non solo non significhi avallo della politica liberticida della Cina comunista ma sia un' occasione per far pesare l'indignazione e la protesta dell'opinione pubblica e dello stato italiani contro di essa;
- più ampiamente, quali indirizzi il Governo abbia adottato o intenda adottare perchè la crescente presenza italiana nell'economia cinese sia anche veicolo per una politica di tutela dei diritti umani nella Repubblica Popolare Cinese.
Lorenzo Strik Lievers
Giuseppe Calderisi
Marco Taradash
Paolo Vigevano
Elio Vito